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BERNALavoratori sempre più flessibili e a tempo determinato

19.04.18 - 14:51
In calo il lavoro nei fine settimana, quello notturno e a chiamata
tipress
Lavoratori sempre più flessibili e a tempo determinato
In calo il lavoro nei fine settimana, quello notturno e a chiamata

BERNA – Lavoro a tempo determinato, stage, interinale e personale a prestito. Ma anche lavoro notturno e nei weekend. Il mercato del lavoro è in continuo cambiamento, ma quali sono le tendenze secondo la rilevazione sulle forze di lavoro in Svizzera (RIFOS)?

Dai nuovi dati ciò che emerge è un aumento del numero di contratti a durata determinata (CDD) che dal 2010 appare marcato in tutte le fasce di età, eccetto quella dei 55—64enni che registra un lieve calo. Secondo la RIFOS, questo tipo di contratto è più frequente tra i dipendenti di 15–24anni (apprendisti esclusi), il che rappresenta quasi un quarto (22,7%) dei rapporti di lavoro, il 40,9% dei quali è costituito da stage. Il tasso di CDD tra i giovani era del 18,4% nel 2010 (di cui il 36,2% di stage).

L’1,3% dei dipendenti è pagato da un’agenzia di collocamento - Sempre secondo la RIFOS, l’1,3% dei dipendenti percepisce un salario da un’agenzia privata di collocamento ed è pertanto considerato personale a prestito. Questo tasso è rimasto relativamente stabile rispetto al 2010 (1,1%). Questo tipo di contratto è due volte più diffuso tra gli uomini (1,8%) che tra le donne (0,8%). Inoltre è più frequente (2,4%) tra i dipendenti 15—24enni (apprendisti esclusi).

Le agenzie private di collocamento - Il 6% dei dipendenti ha trovato il proprio impiego grazie a un’agenzia privata di collocamento ed era pagato dall’azienda per la quale lavora. Questo tasso è rimasto stabile rispetto al 2010 (6,0%). Gli uomini (7,4%) si trovano più spesso in questa situazione rispetto alle donne (4,6%).

Quasi un dipendente su due esercita un’attività professionale con orari flessibili - Nel 2017 il 44,2% dei dipendenti lavorava secondo orari flessibili rispetto al 40,9% registrato nel 2010. Questo tasso è progredito sia tra gli uomini che tra le donne. Questo tipo di orario è più diffuso tra gli uomini (49,5%) che tra le donne (38,4%). La parte di dipendenti con orario flessibile è più debole (29,1%) tra i lavoratori 15—24enni. La percentuale aumenta fortemente con l'età.

Un giovane su dieci lavora su chiamata - Sempre nello stesso periodo di tempo il 5,3% dei dipendenti lavorava su chiamata, una quota in lieve calo rispetto al 2010 (5,6% nel 2010). Il lavoro su chiamata è più diffuso tra le donne (6,3%) che tra gli uomini (4,4%). Questo modello è applicato più spesso ai giovani dipendenti (10,0%) e alle persone di 65 anni e più (23,6%).

Una persona su cinque lavora il sabato - Nel periodo considerato, il 19,0% degli occupati lavorava regolarmente di sabato. Rispetto al 2010 (22,5%), la quota di persone che lavorano regolarmente il sabato è in calo presso tutte le fasce di età e ambo i sessi. Nel 2017, le donne (20,9%) lavoravano più spesso il sabato rispetto agli uomini (17,4%) ma ci sono forti differenze legate all’età; a lavorare più spesso il sabato erano gli uomini occupati di 65 anni e più (29,1%) e le giovani donne tra i 15 e i 24 anni (26,9%).

Il 9,8% degli occupati lavora regolarmente di domenica. Questo tasso è sceso rispetto al 2010 (11,3%). Non si registra alcuna sostanziale differenza tra un sesso e l’altro. A lavorare più spesso la domenica sono le persone occupate di 65 anni e più (14,8%).

Quasi una persona occupata su venti lavora regolarmente la notte - Nel 2017, il 4,5% degli occupati lavora regolarmente di notte. Questo tasso è sceso lievemente (5,4% nel 2010). Il lavoro notturno è piû diffuso tra gli uomini (5,2%) che tra le donne (3,7%), per tutte le fasce di età. In generale, si riscontrano poche differenze basate sulle fasce di età, eccetto per le persone occupate di 65 anni e più, che sono le meno interessate dal lavoro notturno (2,7%).

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COMMENTI
 

Mag 5 anni fa su tio
Non ci sono più i lavoratori di una volta che non si "flettevano" mai!
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