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BERNAMaggioranza risicata a favore della “No Billag”

27.12.17 - 06:01
Il 51% degli svizzeri sostiene l’iniziativa. In Ticino il dato si ferma al 46%. I risultati del sondaggio di 20 Minuten
Keystone
Maggioranza risicata a favore della “No Billag”
Il 51% degli svizzeri sostiene l’iniziativa. In Ticino il dato si ferma al 46%. I risultati del sondaggio di 20 Minuten

BERNA - Fra i collaboratori della SSR serpeggia la paura della fine delle trasmissioni e adesso - a due mesi e mezzo dal voto sull’iniziativa “No Billag” - un sondaggio di 20 Minuten cui hanno preso parte 21’540 persone rivela che i sostenitori del testo sono in vantaggio: il 51% degli aventi diritto intende votare “sì” il 4 marzo prossimo, il 45% “no”.

Fra le regioni linguistiche si evidenziano delle differenze. La soppressione del canone raccoglie infatti maggiore simpatia nella Svizzera tedesca, dove il 52% degli intervistati è favorevole. Nella Svizzera francese e in Ticino, invece, tale sostegno scende al 47% rispettivamente al 46%.

Le differenze fra generazioni sono al contrario meno marcate di quanto ipotizzato da molti osservatori. Se, fra i 18-34enni, uno su due sostiene la proposta, fra gli ultra 65enni tale dato arriva infatti comunque al 47%. A determinare questo stato di cose è una spaccatura fra i generi: solo il 45% delle donne vuole l’abolizione del canone contro il 54% degli uomini.

«Di norma il sostegno alle iniziative cala» - Secondo Mark Balsiger, direttore della campagna per il “no”, la corsa è ancora «assolutamente aperta»: «Di norma il sostegno alle iniziative cala man mano che prosegue il dibattito sull'oggetto in votazione», afferma. Il responsabile è dunque convinto che sia ancora necessario trasmettere gli argomenti a favore di un “no”: «Una parte considerevole dei cittadini non sa per esempio che a essere colpita sarebbe anche la radio. Eppure siamo un popolo di radioascoltatori», sostiene. Il comitato ha già raccolto 880mila franchi e pianifica una vasta campagna di affissioni a partire da metà gennaio.

Balsiger si rallegra del fatto che molti giovani siano contro l’iniziativa: «Si potrebbe ipotizzare che abbiano un legame emozionale meno forte con l'attuale offerta televisiva - sottolinea -, ma hanno presto capito che nel caso di un “sì” l’indipendenza dei media audiovisivi sarebbe in pericolo».

«Le opinioni sono già abbastanza definite» - Il direttore della campagna “No Billag”, Andreas Kleeb, si dice contento dei risultati del sondaggio: «Il malcontento della popolazione verso il canone obbligatorio e verso la condotta della SSR è molto più grande di quanto in molti pensassero», sostiene. Per Kleeb, in particolare, il rilevamento dimostra che l’iniziativa tocca un nervo scoperto e non solo fra i giovani: «Riceviamo molti messaggi di anziani arrabbiati per gli eccessi della SSR», aggiunge.

Secondo Kleeb, il risultato del sondaggio dà agli iniziativisti lo stimolo per sfruttare il vantaggio e arrivare al traguardo. Saranno distribuiti flyer, affissi manifesti e si farà campagna per le strade, spiega. Nessun problema, assicura il responsabile della campagna, se i soldi sono meno di quelli a disposizione degli avversari: «Quando l’insoddisfazione è marcata i soldi non cambiano nulla - afferma -. La opinioni sono già abbastanza definite».

Tre elettori UDC su quattro sono per la “No Billag” - Il sondaggio evidenzia come gli elettori dell’UDC siano chiaramente per l’abolizione del canone radiotelevisivo: tre su quattro intendono infatti votare “sì”. Divisi risultano invece i sostenitori del PLR: una maggioranza relativa del 49% approva la proposta, così come fanno i Giovani liberali. Il 47% prevede al contrario di votare “no”.

Chi ha una formazione universitaria è contro l’iniziativa - Il sistema del canone gode di un ampio sostegno fra i cittadini con un elevato livello d’istruzione. Solo il 42% delle persone con una formazione universitaria è infatti a favore dell’iniziativa. A termine di paragone, fra chi si è fermato a un apprendistato tale dato arriva al 54%.

Kleeb spiega tale differenza citando il reddito delle economie domestiche: «Per una famiglia di accademici 451 franchi l’anno possono essere una bagatella, ma per un operaio sono soldi», sostiene. «Chi ha un’impresa artigianale è più sensibile alle tasse obbligatorie rispetto a un accademico che lavora per lo Stato», aggiunte.

Balsiger, della campagna per il “no”, non vuole uno scontro tra classi professionali. Ma parla della stazione radiofonica Musikwelle, che ogni giorno raggiunge 400'000 persone ed è apprezzata in particolare dalla popolazione che vive fuori dalle città: «Una famiglia svizzera media spende 2'700 franchi per fruire prodotti mediatici: i 365 franchi per il canone rappresentano dunque il 14%. Le trasmissioni di approfndimento hanno il loro costo», sottolinea Balsiger riferendosi al nuovo importo del canone che sarà in vigore dal 2019.

Il sondaggio - Il 13 e il 14 dicembre 21'540 persone provenienti da tutta la Svizzera hanno preso parte al sondaggio online sulla SSR di 20 Minuten. La rilevazione è stata condotta in collaborazione con la LeeWas GmbH dei politologi Lucas Leemann e Fabio Wasserfallen, che hanno ponderato i risultati in base a variabili demografiche, geografiche e politiche.

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COMMENTI
 

Fran 6 anni fa su tio
Urta in che modo quelle poche famiglie come Canetti, Tami & Co ridistribuiscono i soldi (nostri) tra di loro, presentando una tv del.tutto provinciale e inguardabile. Dove ad es. Un Quotidiano è gestito dalle angels bionde che ognuna di loro nn sa più che piega assumere per mettersi in mostra, tutte afflitte dalla sindrome Lilli Gruber. Contenuto? È li da vedere. Si a no Billag.

pillola rossa 6 anni fa su tio
Risposta a Fran
Bella istantanea!

mary50 6 anni fa su tio
siamo l'unico popolo europeo che si lascia manipolare dallo spauracchio di tutte le eventuali conseguenze negative che possono succedere se accettiamo un'iniziativa. ... tanto siamo ricchi...felici e contenti di pagare, con il sorriso sulla bocca alla fine del mese... saluti

comp61 6 anni fa su tio
votazione troppo estrema. Io non sono contro la billag, ma al quanto é cara.

Fran 6 anni fa su tio
Io vivo con 3000 fr al mese con figlia agli studi a mio solo carico. A 62 anni. Io voto SI xché devo girare il 50 centesimo. Ecchecavolo. Pagassero coloro a cui non fanno male queste tasse.

curziocurzio 6 anni fa su tio
Risposta a Fran
Posso capire la tua situazione finanziaria, non so tè ma quando guardo la Nazionale CH di calcio o una finale Tennis di Federer o un bel Film in 1a TV sulla RSI mi svago e dimentico i miei problemi. Dopo la NoBillag tutto questo sparirà e si dovrà abbonarsi alle varie PavTv (a che prezzo?) O come alternativa avremo il grande fratello e la Barbara d'Urso

TIC 6 anni fa su tio
Ieri sono andato a vedere "Frontalers Disaster" al Cinstar nella sala grande. Non c'era un posto libero e alla fine tutti hanno applaudito. Volete perdere tutto questo ? Io voto No !

curziocurzio 6 anni fa su tio
Tra l'altro chi pensa di abbonarsi alle iptv tarocche a 10€ al mese per vedersi Sky & Co, il mese scorso il consiglio Federale ha dato più potere ai provider di internet (Swisscom e UPC in primis) e bloccheranno i flussi delle iptv illegali (visto che si sono accorti che stanno Stremmando anche i loro canali sportivi Mysport e Teleclub)

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Bene,mi fa piacere che in Ticino ci si sia resi conto di quanto è controproducente , in termini economici e culturali, questa iniziativa... :-))))

Lucadue 6 anni fa su tio
Vedo che ti stanno a cuore gli interessi dei ticinesi. Anche a me sebbene diversamente: Più che la cultura mi sta a cuore il loro portafoglio.

ste3990 6 anni fa su tio
Senza billag niente Frontaliers!!! Viva i Frontaliers! Viva il cinema di casa nostra che senza il sostegno della billag (e della RSI) non esisterebbe! Chi vota sí a questa iniziativa vota contro gli interessi di noi ticinesi, della nostra cultura, i nostri dialetti, la nostra storia, la nostra musica, i nostri film.

Bandito976 6 anni fa su tio
Che do ball. Quanti articoli bisogna sprecare per la billag? Io la decisione l'ho giá presa e ne sono sempre piú convinto visto che me le state frullando.

TIC 6 anni fa su tio
Votare sì, significa rinunciare a Rete Uno, Rete Due, Rete Tre, La 1 e La 2.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a TIC
E mettere in difficoltà molte aziende che dalla ssr ne traggono beneficio

Thor61 6 anni fa su tio
Risposta a TIC
Che bellezza, sai che risparmio!!!

Bacaude 6 anni fa su tio
A più riprese ho già detto che la domanda è semplice: Chi è a favore decide che dal giorno dopo guarda solo TV italiane (e radio plausibilmente) chi è contro salvaguarderà una TV che parla del Cantone. Mi chiedo solo come fa a fare un paragone con Mediaset (che tra l'altro ha un'offerta di livello bassissimo che può forse andare bene per una casalinga del sud ma per il resto...) che copre 60 mio. di potenziali utenti, mentre Rsi ca. 350 mila (una città medio-piccola in Italia) Dice di lavorare nel settore. Ma quanto pensa che renda fare pubblicità sulla Rsi? Ma non vede che si possono permettere spot anche i Garages e le panetterie? Cmq che il popolo voti e poi si rispetti. Che non ci si lamenti del risultato però dando la colpa ai politici come spesso facciamo noi ticinesi perennemente polemici e scontenti.

pontsort 6 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Appunto, ce ne sono già un paio qui sotto che sono pronti a dare la colpa al CF qualsiasi sia il risultato...

Danny50 6 anni fa su tio
Al solito. Chi ha un diploma universitario vota “giusto”. Abbiamo visto con questi ragionamenti dove siamo arrivati con l’UE... ad essere colonia !
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