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ZURIGOControllo di polizia su uomo di colore, niente razzismo

15.10.17 - 23:30
Uno svizzero originario del Kenya fermato nel 2015 a Zurigo, sostiene di essere stata vittima di profilazione razziale (o racial profiling)
Keystone
Controllo di polizia su uomo di colore, niente razzismo
Uno svizzero originario del Kenya fermato nel 2015 a Zurigo, sostiene di essere stata vittima di profilazione razziale (o racial profiling)

 

ZURIGO - Il controllo d'identità di uno svizzero originario del Kenya, effettuato dalla polizia nel 2015 a Zurigo, è giustificato, secondo una sentenza del tribunale cantonale resa pubblica oggi. La persona coinvolta sostiene di essere stata vittima di profilazione razziale (o racial profiling). Il caso andrà al Tribunale federale.

I fatti sono avvenuti nel febbraio di due anni fa alla stazione centrale di Zurigo: agenti della polizia municipale hanno controllato l'uomo, poiché lo ritenevano sospetto. Il soggetto aveva infatti girato lo sguardo e cercato di evitare i poliziotti, secondo un rapporto delle forze dell'ordine.

La persona in questione vede però le cose in modo diverso. È convinto di aver subito il controllo solamente per il colore della pelle. Per tale ragione ha rifiutato di mostrare il passaporto svizzero agli agenti. Il 43enne è infatti nato in Kenya ma è cittadino elvetico da dieci anni.

In seguito ai fatti ha ricevuto una multa che si è rifiutato di pagare. In prima istanza, lo scorso novembre, il tribunale distrettuale ha giudicato i controlli di polizia giustificati, anche perché le forze dell'ordine erano alla ricerca di un individuo a lui somigliante.

Il tribunale cantonale è dello stesso avviso e sottolinea che la multa deve essere pagata. È infatti il suo comportamento che ha dato origine al controllo e non il colore della pelle.

L'organizzazione Alleanza contro il racial profiling ha già annunciato che farà ricorso al Tribunale federale. L'associazione è una rete di diversi attivisti, artisti, specialisti e organizzazioni di difesa dei diritti dell'uomo, che lotta contro quello che definisce «il razzismo istituzionale ancorato nei corpi di polizia in Svizzera».

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