Come fermare l’aumento dei premi? Per l’esperto di Comparis Felix Schneuwly ci vogliono più informazione al paziente e una maggiore responsabilità individuale
BERNA - Anche nel 2018 i premi della cassa malati saliranno. In Ticino si parla di un incremento medio del 4,5% (a livello nazionale del 4%), pari a 21,50 franchi mensili per un premio standard con franchigia a 300 franchi. Il prossimo anno, il Ticino sarà inoltre il settimo cantone più caro nella classifica dei premi medi cantonali. Come fermare questa tendenza nazionale? Ne abbiamo parlato con Felix Schneuwly di Comparis.
Signor Schneuwly, il prossimo anno i premi saliranno del 4%. Di chi è la colpa? Della politica o degli assicurati?
«Per modelli diversi da quello standard con franchigia a 300 franchi, l’aumento è ancora più forte. Non c’è un solo colpevole: i pazienti che si rivolgono al pronto soccorso per le bagatelle, i medici che prescrivono trattamenti superflui, le ricette politiche inadatte. I costi per la salute sono in aumento in tutti i paesi industrializzati. Ci dobbiamo chiedere se non sia possibile mantenere la medesima qualità a prezzi più bassi».
Quale potrebbe essere la ricetta contro l’esplosione dei premi?
«In Svizzera vengono effettuati troppi interventi e troppi esami non necessari. Sarebbe utile una maggiore informazione del paziente. Nei loro ultimi anni di vita, molti rinuncerebbero a seguire terapie costose, se sapessero che la loro speranza di vita viene aumentata soltanto in modo marginale e che la qualità della vita non soddisferebbe le loro aspettative. Inoltre oggi ci ritroviamo con assicurazione e medici che giocano a guardie e ladri: le casse malati non hanno la possibilità di controllare quali prestazioni sono state effettivamente fornite. Per i pazienti le fatture mediche sono troppo complicate. Quindi dopo una consultazione dovrebbero poter ricevere e sottoscrivere un rapporto scritto in parole semplici. D’altronde anche al ristorante controlliamo il conto».
Andrebbe rafforzata anche la responsabilità individuale degli assicurati, per esempio con una franchigia di 5’000 franchi?
«Sì, una franchigia di 5’000 franchi aiuterebbe. Sarebbe un incentivo a non rivolgersi al pronto soccorso o a uno specialista per ogni bagatella. Ma ci sono anche persone che non sono in grado di sopportare una franchigia così alta. Per questo motivo i cantoni non dovrebbero tagliare le riduzioni sui premi, bensì concederle in modo più mirato a chi ne ha veramente bisogno».
Nel 2018 la Confederazione vuole risparmiare 470 milioni di franchi apportando delle correzioni alle tariffe dei medici. Quindi i medici dovranno fornire determinati trattamenti a prezzi più bassi. Funzionerà?
«Temo di no. Già nel 2014 il consigliere federale Berset aveva aumentato le tariffe dei medici di famiglia e abbassato quelle degli specialisti. Questi ultimi hanno semplicemente recuperato i soldi altrove. Serve un approccio completamente nuovo. Attualmente vengono semplicemente fatturate tutte le prestazioni. Se tuttavia i medici potessero fatturare soltanto i trattamenti che hanno avuto successo, i costi scenderebbero».
Il consigliere federale Berset afferma che le sue misure avrebbero rallentato l’aumento dei premi.
«Sta giocando a un gioco pericoloso. La Confederazione ha chiesto alle assicurazioni di aumentare i risparmi attraverso i premi. Se non funzionerà, nel 2019 i premi saliranno ancora di più. Non sono convinto che le misure politiche intraprese sinora siano servite a qualcosa. Ogni anno l’aumento dei costi e dei premi è pari a circa il 4%».
Anche le casse malati potrebbero risparmiare?
«A ogni assicurato il lavoro della cassa malati, inclusa la pubblicità, costa circa 160 franchi all’anno. All’incirca lo stesso importo che si paga per l’AVS. Molte persone sono tuttavia infastidite dalle provvigioni eccessive destinate agli intermediari e dalla pubblicità aggressiva. È in quest’ambito che le casse malati dovrebbero fare i conti, se non vogliono spianare la strada alla cassa malati unica».
Un’iniziativa popolare socialista chiede che i premi non possano superare il 10% del reddito dell’economia domestica. Cosa ne pensa?
«Le fatture sempre più elevate rappresentano un problema per molti. Un tetto potrebbe alleggerire il ceto medio, ma indebolire la responsabilità individuale. L’annuale irritazione per i premi sempre più alti spinge gli assicurati a chiedersi se un trattamento sia effettivamente necessario».