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BERNAArriva lo scambio automatico delle informazioni, attenzione evasori fiscali svizzeri

23.01.17 - 11:16
Nella lente delle autorità fiscali elvetiche quei cittadini elvetici che posseggono patrimoni e capitali all'estero che non vengono dichiarati nella cosiddetta «dichiarazione d'imposta»
Arriva lo scambio automatico delle informazioni, attenzione evasori fiscali svizzeri
Nella lente delle autorità fiscali elvetiche quei cittadini elvetici che posseggono patrimoni e capitali all'estero che non vengono dichiarati nella cosiddetta «dichiarazione d'imposta»

BERNA - Cittadini francesi, tedeschi o italiani che nascondono i loro soldi in Svizzera per lungo tempo sono finiti sotto la lente delle autorità elvetiche, mentre gli Svizzeri che non dichiarano i loro patrimoni posseduti nell'Unione europea (UE) non attirano alcuna attenzione. Ma le cose stanno cambiando.

L'accordo di scambio automatico delle informazioni tra la Svizzera e l'UE è in vigore dall'inizio dell'anno e la pressione sugli evasori elvetici si va accentuando. Una denuncia spontanea non è più possibile allorquando un ente delle contribuzioni riceve una notifica da parte di un'autorità estera.

Peter A. (nome noto alla redazione) si dice preoccupato. Questo cittadino tedesco vive da 25 anni nel canton Zurigo e nel frattempo ha acquisito la cittadinanza svizzera senza peraltro aver totalmente reciso le sue radici "finanziarie". Dopo la morte dei genitori ha omesso di menzionare l'eredità nella sua dichiarazione fiscale e ha mantenuto su un conto bancario tedesco il denaro derivante dalla vendita della casa famigliare.

Ruth T. è confrontata con un problema simile. I suoi genitori tedeschi hanno aperto conti risparmio in Germania per i nipoti che vivono in Svizzera e hanno depositato somme di denaro nel corso degli anni, in occasione di compleanni e feste natalizie. Tali conti generano alti interessi e non sono stati dichiarati. La donna, approfittando di una visita ai genitori, ha prelevato il denaro presso la cassa di risparmio locale, lo ha messo in una busta e ha fatto rientro in Svizzera. Non ha dovuto segnalarlo in dogana.

Contrariamente a quanto accade nell'UE, in Svizzera non vi è l'obbligo di dichiarare la valuta. Nell'ambito della lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo, esiste invece un obbligo di segnalazione.

Se un individuo trasporta una somma pari o superiore a 10 mila franchi, è tenuto a fornire - su richiesta dell'ufficio doganale - informazioni sull'origine e sull'utilizzo del denaro, oltreché su chi ne è il possessore.

Secondo l'Amministrazione federale delle dogane, non è necessario rispondere a simili quesiti in caso di denuncia spontanea, occorre invece farlo quando si tratta di denaro sottratto al fisco. In caso di sospetto riciclaggio o finanziamento del terrorismo, il denaro contante può essere provvisoriamente sequestrato e consegnato alla polizia. L'ufficio doganale può pure esigere informazioni quando la somma è inferiore a 10 mila franchi o qualora sussistano sospetti.

Peter A. in dicembre ha varcato più volte la frontiera tra Svizzera e Germania, insieme alla sua compagna, dopo aver ritirato una somma a cinque cifre presso la sua banca tedesca. Alla frontiera non è stato controllato e non ha dichiarato il denaro, conservato in una cassetta di sicurezza in banca.

Migliaia di evasori fiscali svizzeri si sono autodenunciati lo scorso anno, prima che entrasse in vigore lo scambio automatico di informazioni e hanno dovuto versare l'imposta non pagata, evitando la multa. Nel canton Lucerna le entrate derivanti da fondi non dichiarati sono raddoppiate a oltre 16 milioni di franchi; una singola persona ha sborsato la bellezza di 4,5 milioni di imposte supplementari.

A Zurigo 2100 individui si sono autodenunciati nel 2016, una cifra da primato dall'introduzione della denuncia spontanea nel 2010. Cantone e comuni hanno incassato 69 milioni di franchi di entrate fiscali supplementari tenendo conto dei casi già trattati.

I servizi doganali tedeschi continuano a scoprire casi di contrabbando di denaro contante. A dicembre hanno arrestato un cittadino di 62 anni che voleva rientrare dalla Svizzera in Germania con 80 mila euro nascosti sotto la camicia. "I sequestri di denaro generalmente non vengono segnalati dal Corpo delle guardie di confine", afferma David Marquis, portavoce dell'Amministrazione federale delle dogane, i casi vengono segnalati alla polizia cantonale competente.

Negli ultimi anni i doganieri hanno censito tra 200 e 300 casi di contrabbando, per un valore di 10 milioni di franchi. Non si hanno ancora dati per quanto riguarda il 2016.

Alexa Clemenz Berger, ats

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COMMENTI
 

driver1973 7 anni fa su tio
Pecunia non olet. È la base dell'economia

mgmb 7 anni fa su tio
Widmer Schlumpf, é stata la grande rovina della Svizzera.

miba 7 anni fa su tio
I nostri vecchi hanno fatto la fortuna della Svizzera anche con il segreto bancario. Ora i politici stanno inesorabilmente distruggendo tutto infischiandosene altamente di quello che pensa la popolazione e calando le braghe di fronte all'UE

Arpac 7 anni fa su tio
Ahahahahahahahahahahahahah... :')
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