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VAUDSi rivolge alla Corte dei diritti dell'uomo, il Tribunale Federale rivede la rendita AI

29.12.16 - 16:52
La donna, a cui era stata rifiutata la prestazione, riceverà una rendita al 50%
tipress
Si rivolge alla Corte dei diritti dell'uomo, il Tribunale Federale rivede la rendita AI
La donna, a cui era stata rifiutata la prestazione, riceverà una rendita al 50%

LOSANNA - Il Tribunale federale (TF) rivede una propria sentenza giudicata discriminatoria dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Corte CEDU) relativa al calcolo, secondo il cosiddetto "metodo misto", da tempo politicamente molto controverso, della rendita di invalidità. Una donna a cui era stata rifiutata la prestazione riceverà una rendita al 50%. I giudici di Losanna non mettono però in discussione l'applicazione del metodo a casi che non siano affini a quello della fattispecie.

Nel caso specifico la donna nel 2004 si era vista rifiutare una rendita parziale dopo la nascita di due gemelli. Due anni prima della venuta al mondo dei due bimbi, la sangallese aveva cessato di lavorare a tempo pieno a causa di problemi alla schiena. Aveva inoltrato una richiesta di rendita parziale, accolta ma poi annullata alla nascita dei figli.

Secondo i propri calcoli, l'Assicurazione per l'invalidità (AI) aveva ritenuto che la donna non avesse più diritto a una rendita parziale dopo la nascita dei gemelli. Si era basata sul "metodo misto", che è utilizzato per determinare l'abilità lavorativa di persone occupate a tempo parziale, nella massima parte donne.

Per la Corte CEDU ci sono alternative - Nella sua sentenza pubblicata all'inizio di febbraio e confermata all'inizio di luglio dopo un ricorso inoltrato dalla Confederazione, la Corte CEDU afferma che si possono concepire altri metodi di calcolo "che rispettano meglio la scelta delle donne di lavorare a tempo parziale dopo la nascita di un figlio" perseguendo "lo scopo di avvicinamento all'uguaglianza tra i sessi senza mettere in pericolo l'obiettivo dell'assicurazione per l'invalidità".

Nella sentenza pubblicata oggi, il TF si fonda su un rapporto del Consiglio federale pubblicato nel luglio dello scorso anno. Il governo ammette che il "metodo misto", applicato nel 98% dei casi a donne, produce discriminazioni.

Il TF si basa su un rapporto del Consiglio federale - Per la valutazione del grado d'invalidità, ai lavoratori a tempo pieno e a quelli a tempo parziale viene applicato un metodo di calcolo diverso. Di conseguenza, lo stesso danno alla salute non porta automaticamente allo stesso grado d'invalidità, ammetteva il governo.

Alle persone che, oltre a lavorare a tempo parziale, svolgono compiti domestici e famigliari (cosiddette mansioni consuete) viene applicato il "metodo misto": i gradi d'invalidità vengono accertati separatamente per i due ambiti di attività e in seguito ponderati.

Il rapporto indica i punti deboli del metodo riguardante le persone che lavorano a tempo parziale e illustra come l'applicazione del sistema "misto" possa portare a gradi d'invalidità inferiori. Nel testo sono esaminati vari metodi di calcolo alternativi, che però il governo boccia. Il Consiglio federale si limita a modifiche a livello di ordinanza, volte e tenere meglio conto delle interazioni tra attività lucrativa e mansioni consuete.

Nuovamente sollecitato dal parlamento, lo scorso mese il governo ha indicato che, fino all'entrata in vigore di un nuovo sistema di calcolo, continuerà a valere il "metodo misto". Ha comunque promesso di esaminare l'introduzione il più rapidamente possibile di un nuovo sistema che tenga conto della grande diffusione del lavoro a tempo parziale e dell'obiettivo di meglio conciliare vita famigliare e professionale.

Sentenza con validità solo puntuale - Il TF nella sentenza non si esprime sulle necessità e sulla portata di eventuali modifiche al metodo di calcolo "misto". Nei casi che non siano riconducibili alla fattispecie della donna sangallese il "metodo misto" può continuare ad essere applicato malgrado la sentenza della Corte CEDU, scrivono i giudici di Losanna.

Il calcolo della rendita d'invalidità secondo il "metodo misto" è complesso. Esso considera la situazione in cui la persona, senza danno alla salute, esercita un'attività lucrativa a tempo parziale e in più svolge le sue mansioni consuete.

Metodo di calcolo complesso - Il sistema nasce dalla combinazione del metodo del confronto dei redditi e di quello del confronto delle attività. Innanzitutto viene accertato il grado di occupazione presumibile per l'attività lucrativa. Dalla differenza tra questo dato e il 100% risulta la percentuale dedicata alle mansioni consuete. In seguito, viene rilevata, ponderata e sommata l'invalidità in ognuno dei due ambiti con il relativo metodo, spiega Pro Infirmis, che sul suo sito fornisce un esempio chiarificatore.

H. è mamma di un bambino di otto anni. Durante il colloquio di accertamento, la persona incaricata dell'AI ritiene la donna credibile quando afferma che senza problemi psichici lavorerebbe come insegnante al 60%. Per l'AI, H. è quindi attiva professionalmente al 60% e dedita all'economia domestica per il restante 40%.

Secondo i medici, H. non è più in grado di lavorare come insegnante, ma in un'attività adeguata potrebbe ancora lavorare al 50%. Dal confronto dei redditi risulta una perdita di guadagno del 45%. Per la gestione dell'economia domestica e l'accudimento del figlio, dagli accertamenti dell'AI H. è limitata al 25%.

In questo caso, il grado di invalidità è determinato come segue:

    • Attività lucrativa del 60%
    • Invalidità in questo ambito: 45%
    • Invalidità ponderata (45% del 60%): 27%
    • Gestione economia domestica del 40%
    • Invalidità in questo ambito: 25%
    • Invalidità ponderata (25% del 40%): 10%

Il "metodo misto" stabilisce un grado di invalidità totale del 37% che non dà diritto ad alcuna rendita AI.

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COMMENTI
 

Equalizer 7 anni fa su tio
Questa è una dura, è dal 2004 che combatte, ma per arrivare fino alla CEDU ci vogliono soldi o qualcuno che ti mantiene. Quindi probabilissimo che per il principio abbia assolutamente ragione, che poi ne abbia veramente bisogno è un'altra storia....

Lele68 7 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
concordo...
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