Nonostante il divieto, l'idea piace all'Esercito: «Potrebbe essere una buona pubblicità»
BERNA - Come abbiamo riportato ieri, l’esercito intende lanciare un account Instagram in cui promuovere la propria immagine. Le sue migliori ambasciatrici, tuttavia, potrebbero già trovarsi sul social. Sotto l’hashtag #schweizerarmee si trovano infatti anche molte foto di attraenti soldatesse svizzere che posano in uniforme e armate davanti ai blindati.
«Gli unici volontari si riconoscono», scrive sotto il suo selfie insieme ai compagni di battaglione Valentine Morina, 24 anni. «Alla scuola reclute ero l’unica donna fra 400 uomini», aggiunge la cannoniera sottolineando come sia stata una bella esperienza.
Altre donne che si mostrano in uniforme usando hashtag come #proud (“fiera”) o #strong (“forte”). «Non scusarti mai per quello che sei o per quello che vuoi», scrive invece sotto la propria foto la carrista Alexandra Schnyder. La 19enne ammette di essere confrontata molto spesso ai pregiudizi, ad esempio quello secondo cui presterebbe servizio solo per stare in mezzo agli uomini. Chi sa bene perché si trova lì, però, non ha difficoltà a rispondere a queste domande sgradevoli e a contrastare le idee precostituite, aggiunge.
«L’appuntato capo dovrebbe intervenire»
Le foto delle soldatesse in azione, in ogni caso, suscitano qualche dubbio. «Foto in uniforme? L’appuntato capo dovrebbe intervenire», scrive un utente di Instagram sotto la foto di una militare intenta a sparare. E l’esercito conferma le sue perplessità: «C’è una policy molto chiara: niente foto in uniforme. Chi vuole farsene deve prima chiedere al comandante», spiega il portavoce dell’esercito Daniel Reist.
Il rispetto di tale regola, ammette tuttavia, è «utopico» nell’età degli smartphone. «Se viene postata una grossa stupidaggine o contenuti razzisti o sessisti allertiamo la polizia militare», aggiunge Reist. La maggior parte dei post, concede però, sono innocui e non vengono perseguiti.
«Il superiore darebbe senza problemi il consenso»
Anzi: «Vengono postate delle esperienze piuttosto positive per le quali il superiore darebbe senza alcun problema il consenso», sottolinea il portavoce dell’esercito. A Reist fa del resto piacere che le giovani soldatesse siano particolarmente attive sui social: «Forse le donne sono in generale più attive su Instagram - afferma -. Se postano esperienze positive questa potrebbe tradursi in una buona pubblicità per noi».
Le donne rappresentano oggi meno dell’1% dell’effettivo dell’esercito: 1’117 su 124'170 attivi a marzo di quest’anno.