Al contrario del nazionale, il consiglio degli Stati ha votato in favore di un rafforzamento del codice civile svizzero. Abate: «Per proteggere i bambini dagli abusi»
BERNA - Il Codice civile svizzero necessita di un rafforzamento per quel che riguarda la protezione dei minorenni. È quanto ha deciso questa mattina il Consiglio degli Stati, con 33 voti contro 5 e 4 astenuti. Il dossier ritorna al Nazionale che in aprile aveva bocciato l'entrata in materia per 96 voti a 88.
Attualmente la disciplina in materia prevede che gli specialisti che hanno regolarmente contatti con i minorenni sono tenuti ad avvisare le autorità se hanno il sospetto che il bene dei bambini sia in pericolo.
Tuttavia, questo obbligo riguarda solamente coloro che esercitano un'attività ufficiale. Nella proposta di modifica si sottolinea che anche altre categorie professionali, non di diritto pubblico, si rendono spesso conto già in fase precoce di un pericolo per il minore.
Proprio per questo motivo il disegno vuole estendere l'obbligo di avvisare le autorità a tutti gli specialisti che hanno regolari contatti professionali con minori.
«Lo scopo di questa revisione del codice civile è di meglio proteggere i bambini dagli abusi, oltre che unificare le pratiche a livello nazionale», ha spiegato Fabio Abate (PLR/TI), a nome della commissione.
Taluni "senatori" democentristi - e in particolare Hannes Germann (UDC/SH) che proponeva la non entrata in materia - hanno sostenuto in aula che il diritto attualmente in vigore è sufficiente. Molti cantoni hanno inoltre già legiferato, e unificare la prassi a livello nazionale non aiuterebbe i minori, specialmente con una disposizione meno incisiva di alcune esistenti a livello cantonale.
«È illusorio credere che si possa evitare ogni tipo di maltrattamento», ha affermato invano Peter Föhn (UDC/SZ). Secondo il "senatore" svittese, il progetto farebbe semplicemente aumentare le false denunce.
Sinistra, PPD, PLR e PBD si sono invece detti d'accordo per un inasprimento delle norme, così come proposto dal Consiglio federale. «I casi di abusi non sono un fenomeno isolato. Nel 2014, 1400 bambini sono stati ammessi in ospedale per maltrattamenti o abusi in Svizzera. La metà aveva meno di sei anni, e un quarto meno di due anni», ha ricordato la ministra della giustizia Simonetta Sommaruga.
«Il progetto è moderato e permetterà di individuare i maltrattamenti meno visibili», ha aggiunto Stefan Engler (PPD/GR), che per una volta ha detto di preferire una soluzione «più centralistica" anziché "federalista».
Il progetto non prevede alcun obbligo, ma solamente il diritto di avvisare l'autorità competente, ha aggiunto la Simonetta Sommaruga.
Niente multe - Nella discussione dettagliata si era in presenza di una proposta di Daniel Jositsch (PS/ZH) che chiedeva di «punire con una multa chiunque violi l'obbligo di avvertire l'autorità o di collaborare».
Fabio Abate, a nome della commissione, ha tuttavia rilevato che la proposta sarebbe risultata controproducente. Dello stesso avviso Robert Cramer (Verdi/GE), il quale ha sottolineato che «l'introduzione di sanzioni del diritto penale nel diritto civile avrebbe posto problemi giuridici non di poco conto». Alla fine il "senatore" socialista si è detto convinto di queste considerazioni nonché dalle rassicurazioni del governo e ha ritirato la sua proposta.