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BERNAIn Svizzera un bambino su sei è a rischio povertà

09.08.16 - 21:47
I minorenni e i pensionati sono le fasce più deboli di una società in cui aumenta sempre più l'esclusione sociale
In Svizzera un bambino su sei è a rischio povertà
I minorenni e i pensionati sono le fasce più deboli di una società in cui aumenta sempre più l'esclusione sociale

BERNA - Povertà nella ricca Svizzera? Pare un paradosso, ma è così, sebbene c'è chi sostiene, come il consigliere nazionale UDC, Sebastian Frehner, che nel nostro Paese non esista.

La definizione di povertà - Bisogna comunque precisare che il concetto di povertà è cambiato nel corso dei decenni. Nell'Europa uscita dilaniata dal Secondo dopoguerra, ampi strati di popolazione faceva fatica a rimediare un pasto al giorno e spesso non aveva neppure un paio di scarpe da mettersi. Oggi la definizione di povertà è quindi da reinterpretare e indica, oltre alla indigenza materiale, anche quella riguardante l'esclusione sociale.

A rischio povertà il 13,5% - Secondo l'Ufficio federale di Statistica, nel 2014 la percentuale della popolazione «a rischio povertà» era del 13,5 %. Tra i bambini e i ragazzi fino ai 18 anni la percentuale saliva al 16%. Ancora peggio andava agli over 65: il 20% dei pensionati era a rischio povertà.

In povertà assoluta il 6,6% della popolazione - La percentuale della popolazione svizzera che, sempre nel 2014, viveva in «assoluta povertà» era del 6,6%. Il 5% circa degli under 18 e il 14% dei pensionati è considerato «povero».

Povertà diminuita negli ultimi anni - Negli ultimi anni la povertà in Svizzera è leggermente diminuita. Nel 2007 le persone che vivevano in assoluta povertà erano il 9,3% del totale della popolazione. Tra gli under 18 la diminuzione è stata del 50%.

Alla Caritas aumento delle richieste di assistenza - Nonostante i dati incoraggianti, per Marianne Hochuli, responsabile dell'ambito "beni primari" della Caritas, i dati forniti sono sempre da prendere con le pinze. «Rispetto alla realtà, queste cifre dicono poco» - osserva Hochuli alla «Aargauer Zeitung» - «Infatti, anno dopo anno registriamo un aumento di coloro, in particolare di famiglie, che si rivolgono a noi per avere delle consulenze di aiuto sociale». Per quanto riguarda il dato sulla povertà minorile, nonostante la diminuzione dei casi registrati in Svizzera negli ultimi anni, secondo Hochuli è troppo alto «per un Paese ricco come la Svizzera».

L'esclusione sociale - Hochuli mette in risalto il problema dell'esclusione sociale, una problematica che è legato indissolubilmente al fenomeno della povertà. Povertà che, sempre secondo la responsabile di Caritas, sarebbe originata dall'estrazione e dalla provenienza sociale del soggetto. Le possibilità di successo scolastico e professionale si decidono già nei primissimi anni di vita, prima dell'asilo e della scuola. Se i bambini non hanno la possibilità di confrontarsi con i propri coetanei, non hanno la possibilità di giocare insieme a loro, mancheranno le premesse per riuscire ad imparare, ad apprendere e a studiare quando raggiungeranno l'età scolastica.

In questo ambito la Svizzera offrirebbe relativamente poco. Stando ad una statistica dell'Unicef, la Svizzera è al 20esimo posto su 41 per quanto riguarda le possibiltà nell'ambito della formazione scolastica.

I parametri di Eurostat - Secondo i parametri internazionali una persona è considerata a rischio povertà se dispone di meno dei tre quinti del reddito medio della popolazione residente nel Paese in cui vive. Secondo l'ufficio statistica dell'Ue, l'Eurostat, nel 2014 in Svizzera il 16,4% della popolazione era a rischio povertà. In classifica la Confederazione elvetica è messa molto bene. Soltanto l'Islanda (11,2%), la Norvegia (13,5%) e la Repubblica Ceca (14,8%) avevano valori minori. La percentuale della popolazione a rischio povertà nei 28 paesi dell'Unione Europea è del 24,4%.

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COMMENTI
 

GI 7 anni fa su tio
Fa strano leggere che vi siano minorenni "in stato di povertà" ....significa che sono orfani ??

shooter01 7 anni fa su tio
Se invece di pensare ai "migranti" pensaste a migliorare le condizioni dei pensionati e dei giovani il problema sarebbe minore. Ma questo probabilmente non rientra nei comodi di sommaruga & co. Uno dopo che ha lavorato una vita e pagato i contributi è ridotto in questo stato. Pensiamo solo una cosa: se un povero anziano è proprietario di una casa, comprata con i sacrifici di una vita, spesso non riceve sufficienti aiuti economici. Chi per la Svizzera è solo un peso ha diritto a tutta l'assistenza.
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