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BERNAPedofili, vietate le attività con i fanciulli

13.05.15 - 14:37
Il Consiglio federale oggi ha posto in consultazione due varianti
Pedofili, vietate le attività con i fanciulli
Il Consiglio federale oggi ha posto in consultazione due varianti

BERNA - I pedofili non potranno più svolgere attività a contatto con minorenni in linea di massima. Un'esclusione automatica di tutte le persone condannate per reati sessuali con minori non rispetta il principio di proporzionalità della pena, secondo il Consiglio federale, che oggi ha posto in consultazione due varianti. Una di queste prevede eccezioni per le relazioni amorose fra giovani. La consultazione si concluderà il 3 settembre 2015.

L'iniziativa popolare "Affinché i pedofili non lavorino più con fanciulli", accolta Il 18 maggio 2014, chiede che chi è condannato per aver leso l'integrità sessuale di un fanciullo o di una persona dipendente sia definitivamente privato del diritto di esercitare un'attività professionale od onorifica a contatto con minorenni o persone dipendenti. L'automatismo previsto dal nuovo articolo 123c della Costituzione è però contrario alle garanzie fondamentali dello Stato di diritto, in particolare al principio di proporzionalità sancito dall'articolo 5 della Costituzione, secondo il Consiglio federale.

La prima variante prevede un'applicazione "alla lettera" del testo: il giudice deve obbligatoriamente pronunciare un'interdizione a vita di esercitare. Questo divieto varrebbe anche per la commessa di un'edicola che vende una rivista pornografica a un minorenne o per un ragazzo di 20 anni che ha rapporti consenzienti con una 15enne, ha spiegato la consigliera federale Simonetta Sommaruga alla stampa.

Nella seconda variante è contemplata un'eccezione per i casi poco gravi, in particolare le relazioni amorose tra giovani. Gli stessi promotori dell'iniziativa avevano proposto deroghe precisando che una relazione tra giovani non deve comportare l'interdizione a vita di esercitare un'attività perché non può essere considerata alla stregua di un atto di un criminale pedofilo dal punto di vista psichiatrico, precisa il governo.

In entrambe le varianti, il condannato, dopo un determinato lasso di tempo, può chiedere un riesame dell'interdizione. Questa può essere abolita o diminuita a determinate condizioni, ma solo se non sussiste alcun rischio che l'autore possa sfruttare un'attività per commettere altri reati sessuali. Il riesame è escluso per i condannati considerati pedofili dal punto di vista psichiatrico: per loro l'interdizione è sempre a vita.

L'interdizione sarà iscritta nell'estratto del casellario giudiziale e in un nuovo estratto specifico per privati, in modo che i datori di lavoro o le associazioni possano verificare se un candidato è idoneo. Inoltre i condannati saranno controllati mediante l'assistenza riabilitativa.

Nelle nuove disposizioni è stato integrato anche il divieto di svolgere attività extraprofessionali in seno ad associazioni o altre organizzazioni e di avere contatti e accedere ad aree determinate. Oltre che dai reati sessuali, questo divieto tutela le persone anche dalla violenza domestica.

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