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MOTO GPIl timore di finire il "secondo" del team come Jorge Lorenzo: «Ho paura perché voglio vincere»

26.05.23 - 23:00
Joan Mir si è espresso in merito all'attuale stagione: «Non capiamo cosa mi serve per andare più veloce, non riesco a fare ciò che voglio».
Imago, archivio
Il timore di finire il "secondo" del team come Jorge Lorenzo: «Ho paura perché voglio vincere»
Joan Mir si è espresso in merito all'attuale stagione: «Non capiamo cosa mi serve per andare più veloce, non riesco a fare ciò che voglio».
Dopo cinque GP il pilota spagnolo - campione del mondo della classe regina nel 2020 - ha conquistato soltanto 5 punti e occupa la 21esima posizione della generale.
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MAIORCA - La parabola discendente di Joan Mir è un dato di fatto. Il pilota spagnolo - salito sul tetto del mondo di MotoGP nel 2020 - non è più stato in grado di fornire le stesse prestazioni che l’hanno fatto diventare campione della classe regina. Nel 2021 il 25enne ha comunque conquistato il terzo posto finale, ma poi nel 2022 non è andato oltre al 15esimo rango. In questa stagione è poi passato dalla Suzuki alla Honda ma i risultati faticano in ogni caso ad arrivare: dopo cinque Gran Premi Mir ha infatti colto soltanto cinque punti e occupa la 21esima piazza della graduatoria.

Adesso il suo timore è che - avendo come compagno di squadra Marc Marquez - possa diventare il secondo pilota del team, come successo in passato anche a Jorge Lorenzo. «Ho paura che succeda anche a me ciò che è capitato a lui e ad altri piloti, perché io voglio vincere», ha analizzato l'iberico a "Motorsport". «La mia motivazione è di arrivare davanti a tutti durante le gare, salire sul podio ed essere nel gruppo dei migliori. Questo è ciò che mi dà il carburante per farlo ed è da troppo tempo che non ho più questo carburante. Non riusciamo a capire cosa mi serve per andare più veloce, non riesco a fare quello che voglio e penso che in questo momento nemmeno la squadra sia in grado di capire di cosa necessito per essere forte. Attualmente non sto guidando con il mio stile naturale e siamo in difficoltà, questo è un dato di fatto».

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