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IL SORPASSO... A QUATTRO RUOTEVerstappen come Leão nell'area dell'Inter, la Ferrari come la Juve dei secondi tempi

07.09.22 - 09:34
Domenica si correrà a Monza e nel GP di casa il Cavallino è a caccia di un miracolo
AFP
Verstappen come Leão nell'area dell'Inter, la Ferrari come la Juve dei secondi tempi
Domenica si correrà a Monza e nel GP di casa il Cavallino è a caccia di un miracolo
Come si comporteranno le Ferrari?
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MONZA - Verstappen è arrivato sulla luna prima di Artemis. Ormai viaggia su un altro pianeta e la Red Bull guidata da lui sembra un'auto venuta dal futuro tanto va più veloce di tutti gli altri. Max ha vinto quattro gare di fila per la prima volta in vita sua, ma la sensazione è che nessuno possa fermarlo. Sembra Leao nell’area dell’Inter. Fa gara a sé e, come capita sempre ai più forti, ha anche quella dose di fortuna che gli trasforma le salite in discese, come le Safety Car che hanno annullato il golpe della Mercedes a Zandvoort. Max avrebbe vinto comunque, ma magari avrebbe dovuto faticare.

Gli sta andando tutto così bene che presto potrebbe festeggiare anche aritmeticamente il suo secondo mondiale. Ad aiutarlo è anche il male oscuro che sta frenando la Ferrari. Come se non bastassero i problemi di affidabilità, gli errori di strategia, gli errori dei meccanici (vedi la gomma persa di Sainz) e quelli dei piloti, improvvisamente da Budapest in poi la F1 75 è precipitata su un bungee jumping dove la corda elastica non ha ancora invertito la rotta. Il problema è che quando chiedi a Binotto i motivi di questa crisi lui risponde: «È la domanda che ci stiamo ponendo anche noi e alla quale dovremo dare una risposta. C’è qualcosa che non sta funzionando, ma sfortunatamente non sappiamo ancora che cosa».

Due anni fa le prestazioni sparirono all’improvviso dopo tre vittorie di fila perché la Ferrari era stata beccata con le mani nella marmellata e aveva dovuto scendere di motore. Quest’anno ad aver cambiato le regole del gioco potrebbe esser stata la direttiva tecnica anti porpoising, ma è entrata in vigore dopo l’Ungheria quando la Ferrari era già entrata in crisi. Binotto esclude che sia colpa di quella direttiva, altri tecnici la pensano diversamente. Sta di fatto che il male Ferrari resta oscuro e i due piloti abituati ad andare all'attacco oggi sembrano la Juve dei secondi tempi, quella dei quattro tiri in porta in cinque partite.

Anche a Monza nel weekend della festa del Centenario dell’Autodromo Nazionale una resurrezione pare improbabile. Certo nel Tempio della Velocità a qualche miracolo abbiamo assistito. Nel 1988 complice uno dei rari errori di Senna, la Ferrari piazzò Berger e Alboreto davanti a tutti nel primo Gran premio d’Italia dopo Enzo Ferrari. Senza andare troppo indietro l’anno scorso finì con una improvvisa, inaspettata e un po’ immeritata doppietta McLaren dopo che Verstappen finì sulla testa di Hamilton alla prima variante. Certo, a metà estate la Ferrari sognava ancora. Oggi spera in un miracolo.

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COMMENTI
 

BlueShark 1 anno fa su tio
Via subito Binotto , e la Ferrari farà meglio..,,! Max al momento è il n 1. Poi si vedrà…

seo56 1 anno fa su tio
Vinca il migliore migliore! Forza Mercedes 💪💪. L’importante è crederci..
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