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IL SORPASSO A... DUE RUOTEQuartararo sembra (quasi) già campione

16.06.22 - 19:59
Sachsenring in vista: quando Marquez non c’è gli avversari ballano
keystone-sda.ch (Enric Fontcuberta)
Quartararo sembra (quasi) già campione
Sachsenring in vista: quando Marquez non c’è gli avversari ballano
Espargaró, Bastianini, Zarco e Bagnaia sono già con le spalle al muro.
SPORT: Risultati e classifiche

OBERLUNGWITZ - dal nostro corrispondente, Leonardo Villanova.

Il piacere della prima volta, quella che non ti dimenticherai più. Per anni, arrivando al Sachsenring, la domanda che tutti si ponevano non era quella su chi avrebbe vinto il GP di Germania, ma semmai su chi sarebbe stato “the best of the rest”, il migliore degli altri. Questo visto che, dal 2010 in poi, in ogni recita sul toboga tedesco a svettare su tutti è sempre stato Marc Marquez: una volta in 125, poi due in Moto2, quindi dallo sbarco in MotoGP nel 2013 sempre e solo lui, spesso con il contorno della pole position.

Lo spagnolo ha trionfato anche l’anno scorso (senza pole, però), nella gara che ha segnato la rinascita dopo il dramma dell’infortunio all’omero destro. Ma ora che quello stesso braccio ha portato Marc una quarta volta sul tavolo della sala operatoria, quest’anno sarà caccia grossa tra tutti gli altri per portarsi a casa i 25 punti della vittoria. Soprattutto, sarà una corsa per provare a fermare Fabio Quartararo, che con il trionfo al Montmelò e le contemporanee disgrazie dei rivali – da Aleix Espargaró che ha sbagliato a contare il numero dei giri perdendo il secondo posto, a Francesco Bagnaia, atterrato con Alex Rins alla prima curva da Takaaki Nakagami, per finire con Enea Bastianini, che invece ha fatto tutto da solo –, in Sassonia si presenta con un bel gruzzolo da amministrare.

Il francese può vantare 22 punti su Espargaró, addirittura 53 su Bastianini, 56 su Zarco, fino ai 66 su Bagnaia. Insomma, col Sachsenring che segna il giro di boa del campionato, decima gara su venti in calendario, come farà El Diablo a perdere un titolo che sembra già in cassaforte? Domanda alla quale è difficile trovare una risposta sensata, considerato anche come nelle ultime 27 gare disputate, l’iridato della Yamaha abbia tagliato il traguardo in 26 di esse. Unico “zero” è arrivato per la scivolata in Portogallo lo scorso anno, subito dopo aver vinto il titolo a Misano. Eppure, con 275 punti ancora in palio, pensare che il Mondiale sia già chiuso è comunque azzardato. Senza scomodare le invasioni di cavallette, alluvioni o scuse varie dei Blues Brothers, per vedere Fabio perdere il titolo bis, bisognerà solamente sperare in una seconda parte di stagione ancor più perfetta da parte dell’Aprilia, fin qui quasi sempre sopra le aspettative, ma soprattutto della Ducati, che ancora una volta rischia di non arrivare alla corona pur avendo la miglior moto in pista.

C’è solo un modo per fermare questo Quartararo, ed è quello di imbrigliarlo nelle fasi di partenza, come non è successo al Mugello e neppure al Montmelò, costringendolo a una gara di centro gruppo in scia alle Ducati e con poche possibilità di passare. Provare a tenerlo giù dal podio, mentre invece i primi inseguitori, Aleix, innanzitutto, Pecco e la Bestia, soprattutto, da quel podio non potranno più scendere, cercando di rosicchiare a ogni gara una manciata consistente di punti. Dovessero riuscire a farlo nelle prossime tre-quattro occasioni, levando qualche certezza a Quartararo e facendolo innervosire come è successo nel 2020, allora forse la rimonta impossibile potrà anche riuscire. Ma quello era un altro Fabio.

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COMMENTI
 

gigipippa 1 anno fa su tio
Marquez non c'è più e molto probabilmente ha concluso il suo ciclo. È caduto più volte nel tentativo di tenere testa ai giovani e promettenti piloti, anche lui non è un marziano. Anzi può ritenersi fortunato del livello attuale della medicina.
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