Hamilton l’irreprensibile è leggenda.
«Squadra straordinaria, non ci sono limiti a quel che si può fare».
ISTANBUL - La 94esima vittoria in carriera è stata quella della commozione, quella delle lacrime. Tagliato il traguardo del GP di Turchia e avuta così la certezza del settimo sigillo iridato, Lewis Hamilton il glaciale, il calcolatore, il computer, si è infatti sciolto.
Raggiungere Schumacher in cima alla classifica dei piloti con più titoli in bacheca ha reso orgoglioso il britannico. Orgoglioso ma non meno affamato.
«Ho raggiunto qualcosa che va oltre i miei sogni, non ho parole - ha sottolineato Lew ringraziando tutti quelli che hanno permesso il record - Sette è un numero incredibile, ma quando lavori con una squadra eccezionale non c’è limite a quel che si può fare. Spero che i bambini possano prendere esempio da quello che ho fatto. Se vuoi raggiungere certi risultati, devi sognare l’impossibile, seguirlo senza mollare e dubitare delle tue capacità. Quest’anno non sono mai stato fuori a cena, non sono mai uscito dalla bolla. Sono stato tranquillo. Anche stasera non farò cose entusiasmanti. Andrò a casa, riguarderò la gara, mi mangerò una zuppa e magari stapperò una bottiglia. Voglio aspettare finché non potrò condividere questa gioia con i miei amici e la mia famiglia».