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NATIONAL LEAGUE«C'è grande concorrenza, ci batteremo per i playoff. Ambrì? La Valascia era mitica, ma...»

06.10.21 - 14:00
Daniel Manzato, ex - tra le altre - di Ambrì, Lugano e Ginevra, ha messo la sua esperienza al servizio del Berna.
Freshfocus/archivio
«C'è grande concorrenza, ci batteremo per i playoff. Ambrì? La Valascia era mitica, ma...»
Daniel Manzato, ex - tra le altre - di Ambrì, Lugano e Ginevra, ha messo la sua esperienza al servizio del Berna.
Tra i pali il 37enne, passato in estate dalle Aquile agli Orsi, affianca e aiuta a crescere Wüthrich: «Sto bene e sono felice del mio ruolo. Philip è un giovane dal grande potenziale».
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BERNA - Dopo anni e anni passati costantemente al vertice dell'hockey svizzero, con ben 5 titoli conquistati solo tra il 2010 e il 2019 - per non andare troppo indietro nel tempo -, il Berna sta lavorando in pista e fuori per rinnovarsi e aprire un nuovo ciclo.

Dallo staff tecnico a quello dirigenziale, nelle ultime due stagioni gli scossoni non sono mancati - così come qualche errore qua e là - e il cammino è ancora piuttosto lungo. Ne sono fedele testimonianza le 7 sconfitte rimediate nelle prime 11 gare di campionato, anche se nell'ultimo weekend sono arrivate due belle vittorie, con tanto di shutout firmato da Daniel Manzato all'Hallenstadion.

«Nel mondo dello sport spesso non c'è pazienza, ma i frutti si raccolgono con il tempo e il duro lavoro - interviene proprio Manzato, portiere con alle spalle oltre 500 partite in LNA - A Berna in estate sono arrivati un nuovo coach e un nuovo staff tecnico. Bisogna dare loro il tempo di lavorare prima di tirare le somme. Ci sono stati tanti cambiamenti e la Lega è molto competitiva. C'è grande concorrenza, sappiamo che ci batteremo per raggiungere i playoff».

Da fuori, parlando del Berna, si è usata anche la parola ricostruzione.
«È un dato di fatto. Pure l'emergenza Covid ha giocato il suo ruolo toccando le casse di tutte le società. Tanto più di un club come il Berna, che ha tantissimi tifosi. Ora si guarda avanti per pianificare le mosse giuste. Da Raffainer a Ebbett sono tutte persone estremamente competenti. Sanno bene dove si trova ora la squadra e dove vorrà essere in futuro. Si fa il massimo per tornare al top nel medio termine. Ci vorrà un po' di tempo, ma nel gruppo ho visto la giusta "chimica"».

Intanto tra i pali, oltre che sul giovane Philip Wüthrich, gli Orsi hanno puntato proprio sull'esperienza del 37enne Daniel Manzato, elemento perfetto per aiutare la crescita del compagno di reparto.
«Io mi sento bene e sono felice del mio ruolo. Wüthrich è un giovane dal grande potenziale, mi piace l'amalgama del nostro "duo". Insieme al coach dei portieri lavoriamo ogni giorno per avere successo. Non pensiamo tanto alla singola prestazione, ma piuttosto sul livello di gioco da raggiungere e mantenere. In un match sono tanti i fattori che possono fare la differenza. Per questo non possiamo guardare il singolo shutout o il gol evitabile incassato. Teniamo il focus sulla performance sapendo che, lavorando bene, si otterranno risultati. È un approccio che condivido al 100%».

Reduci dalle vittorie su Zurigo e Rapperswil, venerdì gli Orsi di Manzato - ex biancoblù - fanno visita all'Ambrì nella sua nuova casa.
«Ho visto le immagini in tv e tanto entusiasmo, sono davvero felice per loro. La Valascia era qualcosa di mitico e unico nell'hockey moderno, ma ho l'impressione che anche la nuova arena sia già speciale. Credo siano riusciti a mantenere quell'atmosfera un po' magica che avvolge il club, abituato a lottare per sopravvivere contro i "giganti". Come squadra poi li conosciamo bene. Sono anche più solidi degli scorsi anni. È un avversario di cui abbiamo molto rispetto».

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