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«Vincere in Ticino è difficilissimo, per tutta una serie di ragioni»

FEMMINILE«Vincere in Ticino è difficilissimo, per tutta una serie di ragioni»

30.03.21 - 10:36
Sidney Piaget applaude il Lugano femminile: «I meriti sono tutti delle giocatrici».
Ti-press (Elia Bianchi)
«Vincere in Ticino è difficilissimo, per tutta una serie di ragioni»
Sidney Piaget applaude il Lugano femminile: «I meriti sono tutti delle giocatrici».
«Auguro di cuore all’HCL di ottenere lo stesso risultato».
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LUGANO - Zurigo schiantato, serie chiusa e titolo, l’ennesimo, messo in bacheca: il Lugano dell’hockey femminile si è regalato una notte di festa. 

«Che però si è limitata al dopo partita, agli spogliatoi, ed è stata soprattutto delle giocatrici - ci ha interrotti Sidney Piaget - come società abbiamo ovviamente provato un’enorme gioia nel cogliere un successo tanto importante, ma meriti e soddisfazioni sono tutti di chi scende in pista». 

Pandemia, spalti vuoti, visibilità ridotta... soprattutto quest’anno la Women’s League è stata una sfida continua.
«Non abbiamo mai avuto 10’000 spettatori - ha continuato il presidente delle Ladies - ma i nostri soliti 2-300 ci sono mancati molto. Via loro, qualcuna delle nostre ragazze ha infatti giocato senza il sacro fuoco. Ma in fondo è anche comprensibile: ci si batte per provare delle emozioni, se poi queste non si possono condividere… Mi piacerebbe se il prossimo fosse un campionato meno complicato di quello appena concluso». 

È già il momento di pensare al futuro?
«Sicuro, il tempo per programmare è poco. Posso assicurare che ci sarà una squadra che, come quella attuale, saprà garantire intensità e passione. Per quanto riguarda le giocatrici però, dobbiamo fare delle valutazioni. Ovvio che dopo un successo tutte vorrebbero rimanere, ma stiamo comunque parlando di non professioniste. C’è chi studia, chi lavora… vedremo. La prima preoccupazione è però trovare il modo di trattenere Michelle Karvinen».

Sogna di partire?
«Il discorso è complicato. Il prossimo è un anno olimpico e tutte le grandi giocatrici del mondo proveranno a competere al massimo livello per farsi trovare pronte alla chiamata della nazionale».

La Women’s League non è allenante?
«Sì, certo, il livello del nostro campionato è ottimo. Il problema è che, come struttura del club, siamo ancora un po’ indietro rispetto per esempio a Svezia e Finlandia. Ci servirebbe un supporto maggiore per poter crescere ulteriormente e, così, poterci permettere di trattenere le migliori. In fondo indossiamo una maglia importante…».

Molto simile a quella dei colleghi maschi, anch’essi protagonisti nel loro campionato.
«Vincere un titolo in Ticino è difficilissimo per tutta una serie di ragioni; serve un’impresa, e lo dico da romando. Auguro con tutto il cuore all’HCL, con il quale condividiamo i colori, di ottenere lo stesso risultato».

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