Ingaggiando il 29enne ceco, lo Zugo ha completato un roster di primissimo livello. Reto Kläy: «Faticato per convincerlo? Molto, davvero molto»
ZUGO - I rumors sono stati confermati: lo Zugo è riuscito a convincere Jan Kovar a recitare da padrone di casa alla Bossard Arena. E lo ha fatto dopo un corteggiamento lunghissimo e pieno di intoppi. Per cedere alla corte dei Tori, il 29enne ceco ha infatti imposto una clausola di uscita verso la NHL (da sfruttare entro il 25 giugno) e una scadenza del contratto al termine della prossima stagione. Il sogno d'oltreoceano non è insomma del tutto tramontato per l'attaccante ex Plzen.
«Nonostante ciò, siamo convinti che Jan possa rimanere con noi a lungo - ci ha raccontato Reto Kläy, ds a Zugo - La clausola e la durata limitata dell'accordo non significano che non è convinto di quel che troverà qui, solo che ancora spera di poter vivere un'avventura in NHL. L'anno prossimo sonderà forse ancora il mercato di KHL, ma credo che nella sua testa le opzioni siano Europa o America, piuttosto che Zugo o qualche altra squadra del Vecchio Continente».
Quanto avete faticato per ingaggiarlo?
«Molto, davvero molto».
Siete stati costretti a vincere la concorrenza di club agguerriti. Il ricco Berna...
«E altri. Non posso dirlo con certezza, ma pure il Lugano, per esempio, ha fatto un'offerta. Voglio in ogni caso sottolineare come Kovar non abbia scelto noi solo per una questione economica. Ho letto sui giornali delle presunte cifre che gli verseremmo (si è scritto di un ingaggio da 900'000 franchi)... sono completamente errate. Non sono neppure vicine alla realtà. Non lo abbiamo strapagato. Il suo stipendio è assolutamente in linea con gli altri del nostro club. Nel budget. E non è il più alto che gli è stato offerto».
Perché ha scelto voi, allora?
«Quattro fattori. Voleva giocare in un club che punta al titolo. È rimasto colpito dalla nostra organizzazione. Cercava una squadra nella quale potesse esprimersi al meglio e che potesse dargli la possibilità di crescere ancora. Desiderava un luogo ottimale per la sua famiglia».
Con Kovar, il vostro mercato relativo agli stranieri è concluso?
«Sì e no. Ci manca il quinto. Ma per quel profilo cerchiamo un giovane, da inserire tra le fila dell'Academy e da far crescere».