Pochi sorrisi e tanti punti di domanda: il weekend non ha riservato molta gloria ad Ambrì e Lugano.
AMBRÌ/LUGANO - Quella, tra le due ticinesi, che peggio è uscita dal fine settimana, è sicuramente stata l'Ambrì. Reduci da due successi consecutivi e con un buon margine sul nono posto, i biancoblù hanno infatti incassato due sconfitte, arrendendosi prima a Bienne e poi in casa contro il Friborgo. Alla Tissot Arena hanno fatto una buonissima figura, riscoprendosi però, per una volta, poco bravi nel finalizzare quanto creato. Colpa di qualche imprecisione di troppo e merito pure delle parate di Hiller, artefice del 3-0 con il quale hanno goduto i bernesi. Alla Valascia contro i Dragoni i leventinesi si sono invece mossi con il freno a mano tirato. Raramente arzilli e attenti, hanno favorito la risalita del Friborgo, che pur senza strabiliare li ha battuti e pericolosamente avvicinati in classifica. Al momento noni, Bertrand e soci sono planati a -2 dai poco convincenti sopracenerini, costretti a ripartire in fretta per non tornare a respirare la maleodorante aria della zona playout.
Quella che sta annusando in questo momento un Lugano ancora in crisi ma che, almeno, ha dato segni di vita. Se c'è qualcosa che non è mancata ai bianconeri nelle sfide a Zurigo e Rapperswil quella è stata la voglia. Buona base per sperare di rifarsi in fretta. Peccato che a quella, Chiesa e compagni hanno aggiunto ancora tante incertezze e troppi errori. Gli sbagli sono costati il successo contro i Lions (ieri capaci di gettare sciaguratamente due punti contro il Davos) e hanno reso complicato l'incrocio con i sangallesi. Due volte in svantaggio, a Rapperswil i ticinesi non sono in ogni caso naufragati. Sarebbe stata la fine. E invece sono arrivate la reazione e una vittoria che ha probabilmente regalato altri giorni di tempo a Greg Ireland. Classifica alla mano, il coach traballa ancora. Salvo ribaltamenti al momento improbabili; al doppio, pericolosissimo, banco di prova del prossimo weekend dovrebbe a ogni modo arrivare. Le prossime partite, che hanno l'“odore” della svolta, il Lugano le giocherà contro il Friborgo (ancora i Dragoni!) e a Berna. Facile prevedere la cacciata dell'allenatore in caso di prestazioni non convincenti e risultati non soddisfacenti. È in ogni caso pure possibile che, superando l'ostacolo, i bianconeri riescano a sbloccarsi definitivamente.