Gli uomini di Ireland, con grande disciplina e un insuperabile Merzlikins, hanno cancellato il primo match point ai Lions (ora avanti 3-2). In gara-6 serve il contro break: non c'è altra scelta
LUGANO - Il Lugano è ancora vivo e ha carattere da vendere: il duello "finale" continua più acceso che mai. Obbligati a vincere per cancellare il primo match point ai Lions e guadagnarsi il diritto di tornare all'Hallenstadion per gara-6, ieri sera i bianconeri - spinti da una Resega infuocata ed esaurita in ogni ordine di posto - si sono presi con ferocia e autorità il quinto atto.
Tornati tra le mura amiche dopo il doloroso rovescio di gara-4 (il secondo all'overtime), gli uomini di Ireland non potevano più sbagliare contro uno Zurigo in fiducia e ormai a un solo acuto dal titolo. Un passo alla volta, un cambio alla volta, i ticinesi hanno costruito con lavoro e grande sacrificio - ad immagine dei block-shot di Sanguinetti e Walker - un successo per 4-0 tanto meritato quanto fondamentale.
Tranquillo e fiducioso come sempre anche alla vigilia del match che poteva mandare agli archivi la stagione, coach Greg Ireland ha dato - una volta di più - i giusti stimoli al gruppo preparando al meglio la sfida anche a livello mentale. Il suo Lugano, compatto e disciplinato - in gara-5 solo 2' di penalità sul conto di Sannitz -, ha gestito la pressione, punto con i suoi assi e concesso le briciole ai Lions: il resto lo ha fatto il solito ispirato Elvis Merzlikins. Il portierone lettone, autore del secondo shutout casalingo consecutivo (3-0 nel terzo round, 4-0 nel quinto), ha neutralizzato ogni iniziativa zurighese. Alla Resega, divenuta un fortino, il Lugano ha incassato solo un gol (suo malgrado decisivo in gara-1) in tre partite della finale.
Ieri si trattava di vincere per sopravvivere: i bianconeri lo hanno fatto mettendo in pista grande intensità e la giusta "disperazione". Energici e ben organizzati dal primo all'ultimo ingaggio, i ticinesi hanno avuto più fame e forse anche più forze rispetto ai Lions. Pur spremendo maggiormente i suoi uomini migliori, il Lugano ha dato l'impressione di "averne" di più e, dopo il vantaggio lampo di Hofmann ed aver retto l'urto di Wick&Co, ha tagliato le gambe ai rivali in entrata di terzo tempo con un letale uno-due (ancora Hofmann e Furrer). Con lo Zurigo ormai domato è poi arrivata la ciliegina sulla torta messa da Luca Fazzini.
Compiuta una fondamentale missione alla Resega, ora si tratta di ripetersi e centrare il contro break mercoledì all'Hallenstadion, dove sin qui lo Zurigo ha vinto 6 match sui 7 disputati nei playoff. Non sarà semplice, ma non c'è altra scelta. Ora c'è un po' di tempo per riposare e ricaricare le pile, poi tutti a "casa Zurigo" per un nuovo - e il popolo bianconero si augura non ultimo... - capitolo di questa bella e avvincente finale.