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L'OSPITE«Con un paio di accorgimenti i bianconeri potranno risalire la china»

29.09.17 - 10:00
L'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni ha anche parlato degli stranieri: «Sanguinetti deve prendersi più responsabilità e provare a fare la differenza»
«Con un paio di accorgimenti i bianconeri potranno risalire la china»
L'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni ha anche parlato degli stranieri: «Sanguinetti deve prendersi più responsabilità e provare a fare la differenza»
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LUGANO - In attesa del derby contro l'Ambrì, il Lugano si trova attualmente in settima posizione in classifica con 11 punti, a sette lunghezze di distanza dalla capolista Friborgo (18). I bianconeri, dopo aver vinto quattro partite consecutive, sono stati sconfitti nelle ultime due uscite stagionali, perdendo un po' di contatto con le prime della classe. 

«Il Lugano è un'ottima squadra e, nonostante abbia perso gli ultimi due match, in precedenza aveva offerto delle ottime prestazioni, come per esempio la grande rimonta alla PostfFinance Arena di Berna», ha analizzato l'ex attaccante di Lugano e Ambrì degli anni '90 Stefano Togni. «Nelle ultime due partite i bianconeri non hanno racimolato punti, ma hanno dapprima giocato contro il Losanna che doveva riscattare alcuni risultati - con i vodesi che sono scesi sul ghiaccio con il coltello fra i denti - poi, contro lo Zugo, la squadra non ha giocato male ma ha perso per dei dettagli. Il livello di gioco di quell'incontro è stato davvero alto e il Lugano è mancato nelle situazioni speciali: in boxplay ha incassato due reti, mentre il powerplay non c'è stato, così i Tori sono riusciti a prevalere».

Lo Zugo è comunque una delle pretendenti al titolo e doveva in ogni caso riscattare la brutta sconfitta rimediata in casa alla seconda giornata di campionato... «Bisogna dire che gli svizzero centrali sono un gruppo molto ostico, ma il problema dei bianconeri è che devono mantenere per tutti i 60' la stessa intensità di gioco: la squadra gioca spesso degli ottimi primi tempi, ma poi tende a calare e questo aspetto andrebbe migliorato. Il roster è composto da giocatori di assoluto talento in grado di districarsi al meglio in tutte le situazioni. Ognuno dovrebbe giocare in maniera più semplice e magari essere più compatti in difesa. Sicuramente con un paio di accorgimenti il Lugano potrà nuovamente risalire la china».

Cosa ne pensi dei due nuovi stranieri Sanguinetti e Lajunen? «Penso che Sanguinetti non sia ancora entrato completamente nei meccanismi del Lugano. I bianconeri l'hanno soprattutto acquistato come playmaker per i powerplay, ma finora non ha ancora espresso tutto il suo potenziale. Ha bisogno di tempo, ma dovrebbe alzare il suo livello in tutte le situazioni di gioco, sia offensivamente che difensivamente, prendersi più responsabilità e offrire prestazioni come ha fatto lo scorso anno a Kloten. Dal canto suo Lajunen mi piace molto come centro. Lavora nelle due direzioni, è un giocatore molto intelligente e sono convinto che possa disputare una bella stagione».

E i "vecchi" Lapierre e Klasen? «Lapierre è un buon giocatore e lo sta dimostrando, anche perché il Lugano ha bisogno di lui sul ghiaccio e non sulla panchina dei penalizzati. Ha iniziato bene la stagione e se mantiene questa attitudine potrà sicuramente dare molto alla squadra. Infine la classe di Klasen non si discute. Ha perso qualche partita di preparazione per infortunio, ma è sempre il vero trascinatore del gruppo».

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