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HCL"Ora ho la squadra che volevo. I gol di Linus e Fredrik? Se li sono tenuti per il campionato"

06.09.15 - 09:58
È un Patrick Fischer raggiante e concentrato come non mai quello che si appresta a vivere la sua terza stagione sulla panchina del Lugano: l'ex attaccante sà cosa la piazza bianconera si attende
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"Ora ho la squadra che volevo. I gol di Linus e Fredrik? Se li sono tenuti per il campionato"
È un Patrick Fischer raggiante e concentrato come non mai quello che si appresta a vivere la sua terza stagione sulla panchina del Lugano: l'ex attaccante sà cosa la piazza bianconera si attende
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LUGANO - E adesso manca davvero poco, meno di una settimana - durante la quale non ci saranno più amichevoli, ma solo allenamenti per sistemare gli ultimi dettagli - e poi finalmente il Lugano riprenderà la sua caccia ai piani alti dell'hockey nazionale. Dopo la vittoria a Kloten, Patrick Fischer può tirare le somme di quest'estate, lunga, faticosa, ma che - si spera - darà i suoi frutti lungo tutta la stagione.

Zugo è il futuro, Ginevra è il passato... ma dal passato si impara e questo Lugano ha imparato, a suo spese: la preparazione a secco è stata dura, intensa, all'insegna del lavoro fisico. Quel gap che c'era con squadre come le Aquile è stato spazzato via: "Era l'unica soluzione che avevamo, per fare quel passo in avanti nei playoff, ovvero centrare le semifinali, dobbiamo farci trovare pronti sotto tutti gli aspetti al momento giusto. Quest'anno non abbiamo sprecato tempo, non vogliamo lasciare nulla al caso... dopo tre giorni di pausa, alla fine degli scorsi playoff, abbiamo ripreso gli allenamenti: per la squadra è stato uno shock, ma vedrete che questo darà i suoi frutti. I ragazzi difficilmente si dimenticheranno quelle tre settimane di "orrore" quando ci ritroveremo nei quarti di finale l'anno prossimo. È anche vero che dobbiamo crescere tutti, non solo i giocatori, ma anche noi dello staff tecnico: dobbiamo prendere decisioni migliori. Dalle brutte cose si impara e dobbiamo essere bravi a capire dagli errori, quegli errori maturati anche durante le amichevoli sostenute durante l'estate: sono arrivate alcune sconfitte, ma non è un problema. Possiamo capire cosa non va e sistemarlo, ma ho visto un carattere in questo gruppo che non può che renderli orgoglioso e sicuro di ciò che siamo", ha esordito con orgoglio e tantissima lucidità Patrick Fischer.

I nuovi arrivati potranno dare molto alla squadra: pochi innesti, ma di qualità e di personalità. "Furrer, Morini, Martensson e Hofmann - ha spiegato - sono tutti giocatori molto professionali, di carattere, nonostante l'età di alcuni. Sono ragazzi che vogliono vincere e riuscire a portare ragazzi con queste qualità all'interno di una squadra e di un gruppo di grande qualità non era facile. Sappiamo le nostre potenzialità, sappiamo ciò che vogliamo, ma prima di tutto dovremo arrivare ai playoff in grande forma e con una buona posizione in classifica al termine della regular season".

Patrick è al suo terzo anno sulla panchina bianconera, ma evidentemente per la prima volta l'ex attaccante ha a sua disposizione quella rosa che ha sempre sognato. Dopo aver preso per mano una squadra disegnata da Larry Huras, ben distante dalle sue idee di gioco, Fischer lo scorso anno è riuscito a inserire qualità nel collettivo, mentre ora è riuscito a mettere forza, fisicità e velocità nel motore bianconero. "È esattamente questo il processo che abbiamo intrapreso. Un paio di anni fa la squadra era più leggera e lenta e con un atteggiamento non certo positivo... la mancanza di voglia di allenarsi o di sacrificarsi ci ha condizionato. Ora siamo più maturi e anche i ragazzi sono cresciuti di mentalità. La squadra è molto pù bilanciata nelle linee, non dipendiamo più dagli stranieri ma abbiamo a disposizione anche diversi svizzeri pericolosi. Un esempio? Brunner, Hofmann e Bertaggia l'anno scorso a inizio stagione non c'erano: questo toglierà peso e responsabilità alla prima linea", ha continuato.

Durante questo pre stagione, i bianconeri non sempre hanno brillato. Anche giovedì alla Resega, per poi prendersi la rivincita venerdì alla Kolping Arena, il Lugano non ha impressionato contro il Kloten. La condizione fisica, giustamente, non è ancora quella perfetta ma l'head coach luganese non ne fa un dramma e non si scompone. "Anche a Colonia eravamo arrabbiati per le sconfitte, anche perché prendevamo reti sciocche e facevamo fatica a segnare. Teniamo conto che i nostri capocannonieri non hanno ancora trovato la via della rete, ma questo è normale... sarei preoccupato se non creassimo occasioni. Invece così possiamo lavorare sugli errori e sistemare i dettagli che ci mancano: Linus e Fredrik si sono tenuti i gol per il campionato", ha concluso sorridendo.

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