Inghilterra superata 4-3 dopo i rigori, azzurri sul tetto d’Europa dopo 53 anni
Intensa ma non spettacolare, la finale si è decisa ai tiri dal dischetto.
LONDRA - La battaglia consumatasi per tutti i tempi regolamentari e i supplementari non è bastata per incoronare la squadra campione d’Europa 2021. L’Italia ha infatti festeggiato solo dopo i rigori nei quali - archiviato l’1-1 del 120’ - ha piegato 3-2 l'Inghilterra.
L’avvio di un confronto sentitissimo è stato subito da doccia fredda per gli azzurri - o da urlo per i Tre Leoni, a seconda del punto di vista - che convinti di poter gestire il gioco e provare a far correre a vuoto i rivali, dopo 2’ si sono trovati in svantaggio. Merito di Luke Shaw che, “accompagnando” sulla sinistra una bella azione dei suoi sviluppatasi sulla destra, si è presentato liberissimo davanti a Donnarumma al momento del cross di Trippier. Battuta a botta sicura e risultato immediatamente sbloccato. Ovviamente stordita dal colpo subito, la truppa guidata da Roberto Mancini ha impiegato un po’ per riordinare le idee e ripartire. E, complice il mezzo infortunio subito da Jorginho, anche quando ci è riuscita non è stata bella e impossibile come nelle prime uscite del torneo. Ci hanno provato, con poca convinzione e ancor meno fortuna, Insigne, Chiesa e Immobile, ma Pickford non ha avuto alcun problema. L’Inghilterra invece ha controllato senza penare. E ha tentato di graffiare. Anch’essa senza tuttavia riuscirci.
Più convinta e (almeno leggermente) convincente, nella prima parte della ripresa l’Italia ha saputo alzare il baricentro del proprio gioco e mettere il naso dalle parti di Pickford. Con i padroni di casa rintanati nella loro metà campo, gli azzurri hanno graffiato con Insigne, velenoso su punizione e sgusciante in mezzo all’area, e Chiesa (paratona dell’estremo difensore britannico). La pressione ospite è stata premiata al 67’ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo - dopo un palo di Verratti - Bonucci ha corretto in rete riportando la sfida in equilibrio. Ringalluzziti dal pari, Donnarumma e compagni hanno continuato a premere, andando vicini al raddoppio al 73’ con Berardi: gran lancio di Bonucci, acrobazia dell’attaccante del Sassuolo e palla alta a Pickford battuto. Perso Chiesa, fuori per infortunio, gli ospiti hanno smarrito anche un po’ di verve, permettendo ai rivali di rifiatare. E di arrivare “sani e salvi” al 90’.
Lì, pure senza Insigne (problemi a un ginocchio) e Verratti (dentro Locatelli), l’Italia non ha smesso di provare a impostare il gioco. Ha spaventato un Pickford incerto con Emerson Palmieri e Bernardeschi soprattutto, ma ha anche rischiato su una conclusione dal limite di Phillips e sulle solite accelerazioni di Sterling. Il punteggio, comunque, non è più cambiato. Per vedere assegnato il titolo si è dunque dovuto attendere i rigori, al termine dei quali gli inglesi hanno versato lacrime amare e l'Italia ha pianto di gioia.