Il racconto del medico che ha salvato la vita ad Eriksen, Jens Kleinefeld: «Momento molto commovente...».
Nel frattempo è stato deciso d'impiantare un defibrillatore sottocutaneo: «Christian ha accettato la soluzione, suggerita da tutti gli specialisti internazionali e nazionali interpellati».
COPENAGHEN - Sono stati attimi di grande ansia e paura. Fortunatamente però, il tempestivo intervento dei medici ha fatto sì che Christian Eriksen si sia salvato dopo l'arresto cardiaco che l'ha colpito nel corso del match contro la Finlandia. Un lieto fine di un sabato sera nel quale si è sfiorata la tragedia.
A raccontare quei drammatici momenti - ai media tedeschi - è stato Jens Kleinefeld, il medico che ha soccorso il centrocampista dell'Inter. «Sei tornato tra noi?», la domanda posta al danese una volta aperti gli occhi. «Sì, sono tornato tra voi. Dannazione, ho solo 29 anni», è stata la risposta.
Risposta che ha fornito importanti indicazioni all'équipe medica, impegnata nella difficile situazione di rianimare Eriksen... «A quel punto ero sicuro al 99% che il paziente era stabile e che sarebbe arrivato in ospedale senza ulteriori problemi e soprattutto senza danni al cervello. È stato un momento molto commovente perché le possibilità di avere successo in un salvataggio di questo tipo, in situazioni di quotidianità, non sono poi così alte».
Nel frattempo la federazione danese ha emesso un comunicato, nel quale emergono le parole del medico al seguito della nazionale Morten Boesen: «Dopo tutti gli esami cardiaci effettuati in questi giorni, è stato deciso l'inserimento di un defibrillatore sottocutaneo. Uno strumento necessario in seguito all'attacco cardiaco causato da un'aritmia. Christian ha accettato la soluzione, suggerita da tutti gli specialisti internazionali e nazionali interpellati, che hanno tutti raccomandato questo tipo di trattamento. Chiediamo a tutti di garantire a Christian e alla sua famiglia la tranquillità e la privacy nei prossimi giorni».