La Repubblica Ceca esordirà nella giornata odierna alla rassegna continentale contro la Scozia (ore 15).
Articolo redatto da Antonio Fontana.
GLASGOW - Erano 239 i chilometri che Tomas Soucek, nemmeno adolescente, doveva percorrere quotidianamente per potersi allenare. Tutti i giorni avanti e indietro da Havlickuv Brod - il suo paese nativo - a Praga, la capitale. Solo questo sforzo poteva permettergli di inseguire quel sogno, diventare calciatore, che lo accompagnava da quando aveva imparato a muovere i suoi primi passi. Classe ’95, Tomas è nato di fatto con il pallone tra i piedi, poiché sin dalla tenerissima età seguiva sui campi papà Frantisek, all’epoca allenatore delle giovanili. Merito del padre, dunque, se ad appena sei anni Soucek giocava già con bambini due anni più grandi di lui.
Frantisek e Tomas non erano – e non sono – però i soli a essere patiti dello sport all’interno della famiglia Soucek. Infatti Iva, la madre, ha avuto una carriera come giocatrice di pallavolo e ha corso per anni nelle maratone. Tomas ha senza dubbio ereditato da Iva la componente genetica legata a corsa e resistenza, ne fornisce prova il suo instancabile atteggiamento in campo, un valore fondamentale per un quasi anacronistico centrocampista “box-to-box” come lui. Non è certamente una fatalità se il ceco ha saltato solamente un minuto in tutta la scorsa Premier League. A suon di gol e performance di sostanza, Soucek ha rappresentato uno dei volti di spicco della rivelazione del campionato, il West Ham, giganteggiando dall’alto del suo metro e novantadue.