Cerca e trova immobili

KIGALIInfantino vale 7,5 miliardi di dollari (e dovrebbe arrivare a 11)

17.03.23 - 08:00
Re Gianni si gode il trionfo
KEYSTONE/AP/ACHMAD IBRAHIM / STF (ACHMAD IBRAHIM)
Infantino vale 7,5 miliardi di dollari (e dovrebbe arrivare a 11)
Re Gianni si gode il trionfo
«Educazione, educazione, educazione».
CALCIO: Risultati e classifiche

KIGALI - Con modalità che un tempo sarebbe stata definita di stile bulgaro, all'unanimità e per acclamazione da parte dei 211 delegati riuniti a Kigali, in Ruanda, Gianni Infantino è stato rieletto alla presidenza della FIFA, per un terzo mandato che durerà fino al 2027, anno in cui, secondo la sua interpretazione delle regole attuali, potrà ricandidarsi per l'ultima volta.

L'esito delle votazioni era scontato, visto che il 52enne ex segretario generale dell'UEFA non aveva avversari in questa sfida elettorale. E a favore del dirigente italo-svizzero, che non ha mai nascosto di fare il tifo per l'Inter, c'era anche il fatto che durante il suo secondo periodo a capo della federazione calcistica internazionale le entrate della FIFA sono giunte a 7,5 miliardi di dollari, con la previsione di arrivare a 11 nel 2026 quando si svolgerà il primo Mondiale maschile a 48 squadre. «Ma non è denaro della FIFA - ha detto Infantino, rivolgendosi ai delegati dopo essere stato rieletto -, è di tutti voi, è del calcio in generale».

E non è tutto, perché secondo il presidente della FIFA il Super Mondiale per club che vedrà la sua prima edizione nel 2025, in una sede ancora da stabilire, potrebbe portare in cassa altri due miliardi.

Nel frattempo si continuerà a svolgere anche il Mondiale per club "normale", quello che si gioca ogni anno a dicembre, con la novità che la squadra rappresentante dell'UEFA, quindi la vincitrice della Champions, sarà qualificata direttamente alla finale.

Non poteva mancare, subito dopo la rielezione, una dedica, quasi una risposta alle critiche seguite al Mondiale in Qatar per questione dei diritti: «a tutti coloro che mi amano - le parole di Infantino -, e so che sono molti, anche a tutti voi che mi odiate, perché so che ce ne sono alcuni: io vi amo tutti, essere presidente della FIFA è una responsabilità incredibile e io continuerò a servire questa federazione, il calcio e tutti i 211 paesi affiliati».

Infantino ha poi sottolineato quale sarà una delle sue priorità nei prossimi quattro anni: aumentare gli sforzi per allestire competizioni idonee allo sviluppo del calcio. «Vogliamo avere più tornei nelle varie aree - ha detto - sia per i club sia per le nazionali. Quando io sento dire che si gioca troppo, probabilmente è vero ma non vale per ogni zona del mondo, e certamente non è così dove invece ce ne sarebbe bisogno». Come esempio ha citato la Coppa Araba del 2021. Inevitabile anche un accenno al torneo iridato del 2026 per la prima volta a 48 squadre: «sarà il Mondiale più inclusivo di sempre».

A Infantino è invece andata male quando ha avuto l'idea del Mondiale biennale, per la ferrea opposizione di UEFA e Conmebol, la massima competizione calcistica sudamericana per squadre di club, ma nessuno può escludere che in futuro ci riprovi.

Intanto ha allargato il Mondiale femminile a 32 squadre, a partire dall'edizione di quest'anno che si svolgerà in Australia e Nuova Zelanda, annunciando oggi che è aumentato del 300% il montepremi, in nome di quell'"equal prize money" che è il traguardo da raggiungere entro il 2027. Su questo è difficile dare torto al presidente della FIFA, che infatti ha immediatamente ricevuto il plauso del FifPro, sindacato mondiale dei calciatori e calciatrici.

Ma a Infantino sta cuore anche un altro tema, di cui ha parlato nella conferenza stampa seguita alla sua rielezione: la lotta al razzismo. Come esempio ha preso il caso di Vinicius Junior del Real Madrid, fatto oggetto di insulti, versi di scimmia e ululati in molti stadi spagnoli.

«Per prima cosa - ha detto - voglio manifestare la mia solidarietà a lui e a tutti coloro che sono stati colpiti da insulti razzisti. Con i sistemi in vigore oggi nel calcio, ogni ente organizzatore è responsabile di ciò che accade nelle proprie competizioni. Ci sono delle regole, come quella che dà il potere all'arbitro di interrompere la partita, ma a volte è più facile la teoria della pratica. Quindi al primo punto deve esserci l'educazione delle persone. Lo ripeto: educazione, educazione, educazione». Quella che a volte negli stadi manca, da parte di minoranze rumorose.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

italo luigi 1 anno fa su tio
Certo il potere economico dei soldi è basilare, ma è sempre un gioco e così deve rimanere.

Roby1209 1 anno fa su tio
Infantino o non Infantino li è tutto un magna magna.... Altro che la mafia siciliana. Messina Denaro è un agnellino a confronto....
NOTIZIE PIÙ LETTE