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SUPER LEAGUE«Chiasso? Da troppi anni si viveva una spirale negativa. Ora la speranza è che ne nasca qualcosa di buono»

27.01.23 - 17:37
Mattia Croci-Torti parla del suo Lugano - in salute e atteso dalla sfida di Cornaredo col GC - e del fallimento del club momò.
TiPress/archivio
«Chiasso? Da troppi anni si viveva una spirale negativa. Ora la speranza è che ne nasca qualcosa di buono»
Mattia Croci-Torti parla del suo Lugano - in salute e atteso dalla sfida di Cornaredo col GC - e del fallimento del club momò.
«Bisogna saper guardare avanti in maniera positiva. L’importante è che chi prenda in mano il Chiasso lo faccia col cuore e tanta passione. Il GC di Contini? Dovremo avere pazienza e stanarli. Gavranovic? Al momento solo voci».
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LUGANO - Iniziato nel migliore dei modi il 2023, col successo in extremis colto al Tourbillon con tanto di secondo posto in solitaria, il Lugano affila gli artigli in vista della prima partita casalinga del nuovo anno. Domani, alle 18, a Cornaredo arriva il Grasshopper, col calcio d’inizio che sarà preceduto da un minuto di silenzio in memoria di Elia Alessandrini, deceduto lo scorso 16 dicembre.

«Troviamo un GC che già all'andata ha saputo batterci e metterci in difficoltà, anche se da lì noi siamo cresciuti e ora arriviamo da 4 vittorie filate tra campionato e Coppa - esordisce Mattia Croci-Torti, che non potrà contare su Mai e Hajdari, acciaccati - Contini è un mister che stimo molto e cerca di mettere sempre in difficoltà gli avversari. Sono spigolosi, poi hanno giocatori come Kawabe e Morandi che sanno fare la differenza. Mi aspetto una gara difficile, con pochi spazi, in cui ci vorrà anche tanta pazienza. Dovremo essere bravi a tenere palla e stanarli».

Sarà una partita a scacchi con Contini.
«Il GC non è una squadra che ti viene a prendere alto, ma sa aspettare e ripartire in maniera eccelsa. Noi cercheremo la vittoria dal primo minuto, ma con grande umiltà. Non siamo nettamente superiori a loro, ma al momento siamo più in “salute”. Abbiamo le carte in regola per cercare di vincere. Vogliamo allungare la striscia di successi e finire ottimamente il girone d’andata».

La partita di Sion ha dimostrato la profondità della rosa bianconera. 
«Sì, abbiamo giocatori che possono entrare e dare impulsi importanti: numeri alla mano siamo la squadra che fa più gol nei minuti finali. Lo scorso weekend ho visto ragazzi come Aliseda, Belhaj e Macek entrare alla grande e con l’atteggiamento giusto. Aspetti negativi del match di Sion? Abbiamo sbagliato qualcosa di troppo, ma poi abbiamo dimostrato coraggio e quindi non posso rimproverare nulla ai miei giocatori. Osigwe? Di lui sono sempre contento. Nel calcio moderno, col ruolo del portiere che è un po’ cambiato ed è chiamato anche ad impostare, diventa difficile chiedere subito il meglio a un portiere di “riserva”. Anche loro hanno bisogno di trovare il giusto ritmo ed è importante dargli continuità. Lui però si è sempre fatto trovare pronto e domenica la prestazione è stata ripagata da una vittoria».

Nel frattempo, confermando le nostre indiscrezioni, Adrian Durrer ha fatto le valigie e ha raggiunto in prestito il Bellinzona, dove potrà giocare con maggiore continuità.
«Durrer è un giocatore che stimo e sa ricoprire tante posizioni, però ha avuto un girone d’andata complicato a causa degli infortuni. Non ha trovato continuità. Anche il Bellinzona ha visto in lui tante qualità e abbiamo pensato che questa fosse la migliore soluzione. Non è una scelta a suo “sfavore”, bensì ideale per avere un giocatore più pronto tra qualche mese».

Discorso Gavranovic. C’è davvero la possibilità che arrivi a Lugano?
«Gavranovic lo conosco benissimo, ma ad oggi sono solo voci. Tutti noi lo stimiamo, ma ci teniamo stretti Babic e Celar. Al momento non è un tema, per il futuro si vedrà».

Con Mattia Croci-Torti, momò cresciuto nelle fila del Chiasso, è inevitabile toccare infine l'argomento del giorno, ovvero il triste epilogo del club rossoblù.
«Non è facile parlare di questo argomento, perché il Comunale è stata casa mia per 25 anni. Ci ho passato l’infanzia e l’adolescenza. Fa male, come mi hanno fatto male i fallimenti delle altre squadre ticinesi. Però bisogna saper guardare avanti in maniera positiva. Tante volte ne nasce qualcosa di buono. A Chiasso da troppi anni si viveva in una spirale negativa. Magari questo fallimento porterà all'interesse di qualche persona del Mendrisiotto che ha veramente a cuore i rossoblù. Spero possano ripartire già da luglio, anche se non so da quale categoria. In passato è già successo a diverse società. L’importante è che chi prenda in mano il Chiasso lo faccia davvero con tanta passione», conclude il "Crus".

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COMMENTI
 

Lupo mannaro 1 anno fa su tio
Il Ticino é rossoblu!
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