SENZA TRUCCO SENZA ING…ARNO«Juve sanzionata? Quattro o cinque anni per “tornare”»

TORINO - Consumata la sosta, ricaricate (chi ha potuto) le batterie, domani la Juventus tornerà in campo per il primo match di Serie A del nuovo anno. La testa di molti dei bianconeri impiegati da mister Allegri non sarà però rivolta alla Cremonese, avversario di turno, quanto piuttosto a un futuro al momento avvolto dalla nebbia. Praticamente nessuno può infatti dire cosa accadrà al club da qui a giugno. Se uscirà pulitissimo dai vari procedimenti che lo toccheranno o se invece, riconosciutegli delle colpe, dovrà fare i conti con delle pene da scontare. 

L'unica certezza è che, qualora le sanzioni sportive finissero con l'impedire alla Vecchia Signora di partecipare alla prossima Champions League o addirittura alla prossima Serie A, a luglio la rosa della squadra sarà meno competitiva di quella attuale.

«Non c'è giocatore al mondo, tra quelli di prima fascia almeno, che oggi si sognerebbe di firmare un contratto con la Juventus - è intervenuto Arno Rossini - Il blasone e possibili stipendi milionari non bastano: i calciatori hanno una carriera relativamente breve e, quindi, non possono permettersi di legarsi a una società che non partecipa alle maggiori competizioni. Che i tifosi bianconeri si scordino, dunque, l’ingaggio del campioncino di turno, magari messosi in mostra nei Mondiali. Eventuali accordi arriveranno solo quando il futuro del club sarà definito».

A gennaio niente mercato, dunque?
«In questo momento, nell'incertezza, gli unici che potrebbero cedere alla corte dei torinesi sono i giocatori non di primissima fascia o i giovani in rampa di lancio. In quel caso sì il prestigio della società avrebbe un peso. D’altronde, che la Juventus torni a essere competitiva è certo».

Se da FIGC e UEFA non arrivassero sanzioni tremende, quanto potrebbero impiegare i bianconeri per “tornare”?
«Una Juve costretta a programmare impiegherebbe almeno 4-5 anni per arrivare a livello delle migliori di Serie A. E questo, badate bene, se non ci fossero errori. Per l'Europa, invece, i tifosi dovrebbero avere molta più pazienza».

Tutto ciò tenuto conto del fatto che, oltre a non poter fare mercato in entrata, se puniti probabilmente a Torino sarebbero costretti a cedere alcuni dei loro pezzi pregiati.
«Per sistemare i conti senza avere la possibilità di assicurarsi gli introiti dati dalla Champions League, delle vendite eccellenti sarebbero indispensabili. Questo, attenzione, vale per i bianconeri come per molte squadre d’Europa. Le eccezioni sono rare». 

Ci sarebbe un fuggi fuggi come nel 2006 quando, davanti alla prospettiva della Serie B, tanti tagliarono la corda e solo pochi - i campioni dall’elevato spessore morale - accettarono di rimanere?
«Non è da escludere. Diciamo che, in caso di penalizzazione, non si farebbe a gara per trovare posto sul bus della squadra. Tutto ciò, d'altro canto, potrebbe tuttavia permettere alla società di darsi una bella ripulita e di ripartire con ambizione. Certo, a scapito dei risultati immediati. Venisse sanzionata, la Juve potrebbe essere considerata come una macchina appena portata in garage. Prima di tutto i dirigenti dovrebbero rifare il motore. Per la carrozzeria, indispensabile per vincere i concorsi, ci sarebbe poi tempo».