Christillin: «Non solo non si potrà comprare ma temo bisognerà anche vendere»
La Juve del futuro sarà giovane… per obbligo, non per scelta.
TORINO - Ancora un paio di giorni e, come tutte le rivali, la Juventus tornerà in campo: si immergerà nella seconda parte di un campionato di Serie A che ha ancora moltissimo da dire.
Più che degli avversari “soliti”, quelli ai quali contenderà lo Scudetto (difficile) o la qualificazione alla prossima Champions League (più probabile), la società torinese dovrà in ogni caso preoccuparsi di avvocati, tribunali e giudici: tra accuse di plusvalenze fittizie e falso in bilancio, nei prossimi bollenti mesi in Italia come in Europa rischierà infatti tantissimo.
E poi? Il futuro sarà più nero che bianco per la Vecchia Signora la quale, al netto delle probabili sanzioni che le verranno comminate, prima di tutto dovrà pensare a sistemare i conti. Come? Chiudendo con le spese pazze. O anche di più.
«Azzerando quelli che erano i problemi legati alla gestione finanziaria, la proprietà ha fatto una cosa giustissima - ha spiegato Evelina Christillin, membro uscente della FIFA, tifosissima juventina e… da sempre vicina alla famiglia Agnelli - Prima di tutto vanno rimessi a posto i conti: quello è l’obiettivo primario. Per questo motivo non credo che potrà esserci un gran mercato: arriveranno al massimo dei “parametri zero”».
E si punterà sui giovani… «Che è qualcosa di positivo ma anche una necessità. Non solo alla Juventus non potranno comprare, ma temo dovranno anche vendere. Il progetto, completamente nelle mani di Allegri, sarà al risparmio. Bisognerà fare fuoco con la legna che si ha, che è una buona legna, ancora un po’ verde, ma sempre legna».