Croci-Torti: «Finora lo Zurigo ha scelto: ha fatto giocare sempre i titolari in Europa»
Il Lugano rischia al Letzigrund.
LUGANO - Le buone prestazioni macchiate dagli errori, le sconfitte, la classifica magra… nella primissima parte di Super League il Lugano ha accumulato più delusioni che soddisfazioni. Ha dimostrato di avere idee, voglia e anche qualità ma - soprattutto - di avere bisogno di tempo per tornare a essere una squadra armoniosa e letale. Di tempo, però, Mattia Croci-Torti e i suoi ragazzi non ne hanno. Già domani, sabato, sarà infatti per loro nuovamente tempo di campionato. E all’orizzonte c’è la complicata trasferta di Zurigo, che sarà affrontata senza gli indisponibili Facchinetti, Hajrizi e Durrer.
«Lo Zurigo ha fatto giocare sempre i titolari in Europa - ha sottolineato proprio il mister dei bianconeri - Tranne la prima partita contro lo Young Boys, nella quale ha perso ma sbagliando un rigore con Marchesano sullo 0-0, ha dato la priorità alla Coppa, scegliendo un percorso che dati alla mano è risultato positivo, dato che si è qualificato. Anche il presidente Canepa ha ammesso che se gli avessero detto che sarebbero stati ultimi in campionato ma nei gironi di Europa League sarebbe stato contento. Lo dico sempre: nelle mie dodici partite continentali, in campionato poi ne ho perse dieci. Purtroppo bisogna avere due squadre forti per riuscire a essere dentro entrambe le competizioni. E solo Basilea e Young Boys hanno una rosa per poter competere. Questa è la prima settimana nella quale, a Zurigo, non hanno avuto un impegno infrasettimanale e quindi hanno potuto lavorare. Non so se c’è un momento migliore o peggiore per andare al Letzigrund. Sicuramente affrontare lo Zurigo la domenica seguente a un suo match infrasettimanale contro l’Arsenal all’Emirates sarebbe stato meglio, però non stiamo qua a guardare quando hanno giocato. Se sono penultimi in classifica neppure loro saranno tranquilli. Andiamo lì e proviamo a giocare a testa alta per cercare di portare a casa più punti possibile».
Lo Zurigo è ultimamente stato ostico per il Lugano.
«Ostico… l’anno scorso a parte l’ultima partita, nella quale lo abbiamo battuto, era ostico a tutti: ha sempre superato Basilea e Young Boys... Non faceva un buon calcio ma era molto efficiente. Aveva grande aiuto dalla panchina. Tantissime volte chi è entrato ha girato la squadra. Adesso hanno ancora un gruppo di valore: per noi sarà una partita difficilissima, ma andiamo senza paura».
L’ultimo Lugano visto, quello contro il San Gallo, ha sbagliato molto.
«Noi è tre settimane che ci alleniamo molto bene: sono contento di quanto abbiamo fatto negli ultimi venti giorni. La rosa adesso è ampia e abbiamo visto che, nelle ultime occasioni, ogni volta che faccio dei cambi riusciamo veramente a dare un senso alla partita. Stiamo facendo anche quello che riusciva allo Zurigo lo scorso anno: i cambi ultimamente mi stanno dando una grossa mano, perché ho una bella panchina. C’è gente che spera di giocare titolare e che morde il freno, ma che quando entra fa quello che serve alla squadra. Sotto questo punto di vista, anche in allenamento, con l’aumento della concorrenza non ho visto nessun tipo di rilassamento ma tanta concentrazione e voglia di fare qualcosa di importante a Zurigo».
Il campionato quasi senza retrocessione offre più possibilità per rialzarsi.
«L’ultima cosa a cui penso è che quest’anno l’ultima farà lo spareggio con la terza di Challenge League. Qui vogliono vincere sempre tutti, io per primo».
Avere maggior scelta è?
«Io sono molto felice di questo. Perché un gruppo necessita di concorrenza. Si deve avere del fuoco dietro. Ora i titolari sanno che non possono rimanere tranquilli perché vedono che c’è gente dietro che vuole rubar loro il posto. E questo è un aspetto importante in uno sport di squadra. Avere una buona panchina, qualcuno che ti stimola da dietro - non deve essere solo l’allenatore ma anche il compagno bravo che lotta per rubarti il posto - sta alzando nettamente l’intensità di ogni allenamento. E questo fa la felicità di ogni tecnico. Poi, ovviamente, chi fa questo lavoro sa che deve fare delle scelte: so che i nove che domani saranno in panchina non saranno contenti con me, però fa parte del gioco».
Tra chi potrebbe sedere in panchina ci sono Mai, Steffen e Bottani.
«Lukas è arrivato a Lugano non in perfette condizioni ma l’infortunio di Hajrizi prima e quello di Arigoni poi ha fatto sì che abbia dovuto buttarlo nella mischia. Onestamente quello che sto vedendo da lui nelle ultime tre-quattro settimane è qualcosa di importante. Gli ho parlato ed è giorni che vedo il ragazzo sul quale abbiamo puntato. Adesso non sta giocando ma deve solo aspettare la sua occasione e poi dimostrare il suo valore. Renato Steffen, invece, non ha sicuramente novanta minuti nelle gambe, ha fatto una buona preparazione con il Wolfsburg ma gli manca il ritmo partita. Può giocare 45’-50’-55’; adesso vediamo se schierarlo dal primo minuto o a partita in corso. È pronto per giocare, più che mentalmente che fisicamente. L’ho sentito spesso prima che venisse qui e ha delle grosse motivazioni. Per quanto riguarda Bottani: sta meglio. Sicuramente non ha i novanta minuti ma gli ultimi tre allenamenti li ha fatti normalmente. Lui ha bisogno di non fermarsi mai per entrare nel ritmo. Speriamo di recuperarlo completamente per riuscire a mettere il suo potenziale al servizio della squadra».
LIVE - Conferenza stampa di Mattia Croci Torti alla vigilia della partita Zurigo-FCLugano https://t.co/kjXjWYl2Wf
— FC Lugano (@FCLugano1908) September 2, 2022