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LIGARinghio Gattuso sulla panchina del Valencia: «Sono molto diverso da come vengo descritto»

09.06.22 - 13:17
Il coach 44enne ha firmato con la compagine spagnola un contratto biennale: «Desidero solo fare il lavoro che mi piace».
keystone-sda.ch / STF (Luca Bruno)
Ringhio Gattuso sulla panchina del Valencia: «Sono molto diverso da come vengo descritto»
Il coach 44enne ha firmato con la compagine spagnola un contratto biennale: «Desidero solo fare il lavoro che mi piace».
Il tecnico italiano ha allenato il Napoli dal 2019 al 2021, con cui ha conquistato una Coppa Italia.
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VALENCIA - Sarà Gennaro Gattuso il nuovo allenatore del Valencia. L'ex tecnico di Napoli e Milan si è accordato con la formazione spagnola della Liga per le prossime due stagioni, ovvero fino al termine del campionato del 2024. Per il coach 44enne si tratta della terza esperienza all'estero dopo essersi seduto sulla panchina svizzera del Sion e su quella greca dell'Ofi Creta.

Ricordiamo che lo scorso anno il tecnico calabrese era stato oggetto di critica in Inghilterra, quando era stato chiamato ad allenare il Tottenham e velocemente "liquidato" a causa di una campagna negativa nata attraverso i social. Adesso anche in Spagna è stato preso di mira da alcuni tifosi, che non lo vorrebbero in qualità di timoniere per le stesse ragioni. «Sono molto diverso da come vengo descritto da un anno a questa parte», sono state le sue parole riportate dai media locali. «Sono state prese dichiarazioni di anni differenti, sono state isolate dal contesto e sono stati imbastiti processi con l’obiettivo di delegittimare una persona(...). Non sono un tipo da social network e non vado a caccia di facili consensi, così come non faccio il simpatico a comando. Sono una persona che ha sempre lavorato, faticato tanto e che è grata alla vita per quello che ha ricevuto. Quando sento dire che sono un razzista mi sembra di impazzire, poiché sono dell'idea che nessuno possa mai essere giudicato per il colore della pelle. Conosco tante persone con la pelle bianca che non si comportano bene, il razzismo va combattuto con costanza. Ho allenato decine di giocatori che avevano la pelle diversa dalla mia, nel mio ristorante ne lavorano tre, ho avuto compagni di squadra ai quali ho voluto bene. Per me non conta il colore della pelle, conta la persona. La sua onestà, la sua lealtà. Un quarto della mia famiglia è sparso per il mondo, visto che tutti sono andati a cercare quella fortuna. Come diavolo potrei essere razzista? Desidero solo fare il lavoro che mi piace, con tranquillità. Ed essere giudicato solo per quello, per ciò che sono, davvero».

Le frasi incriminate di Gattuso sono tre: la prima risale al 2013, quando Barbara Berlusconi entrò a fare parte della dirigenza del Milan. Al tempo, l’ex calciatore espresse qualche dubbio: «Non riesco proprio a vedere le donne nel calcio. Non mi piace dirlo, ma è così». Qualche mese dopo commentò i fischi rivolti a Kevin Prince Boateng. «Quante volte i bianchi sono stati fischiati? A me è successo, ma non gli do molta importanza». L'ultima risale invece al 2008, quando il calciatore espresse il proprio parere sulle unioni civili: «Il matrimonio dovrebbe essere tra un uomo e una donna, mentre il matrimonio omosessuale è molto strano per me. Ma ognuno fa quello che vuole».

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