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L’OSPITE - ARNO ROSSINILe lacrime di Chiesa annacquano i sogni di Juve e Italia

12.01.22 - 07:40
Prestazioni scarse, i rigori di Jorginho e ora Chiesa: Italia, chi è causa del suo mal…
Imago
Le lacrime di Chiesa annacquano i sogni di Juve e Italia
Prestazioni scarse, i rigori di Jorginho e ora Chiesa: Italia, chi è causa del suo mal…
Arno Rossini: «Chiesa? Spiace tanto. Senza di lui l’Italia rischia il Mondiale».
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TORINO - Lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Gli esami specifici hanno dato un responso terribile: significa che la stagione di Federico Chiesa è già terminata. Per nulla rari, infortuni del genere nel calcio sono sempre una batosta per il ragazzo di turno, che dovrà passare attraverso dolore e fatica e non potrà tornare in campo prima di molti mesi. E sono una batosta anche per il club per il quale gioca. 

«In questo caso pure per la nazionale - è intervenuto Arno Rossini - Il guaio capitato a Federico rischia di creare problemi a tanti».

Al 24enne prima di tutto.
«Sì, per il ragazzo spiace tanto. È giovane e avrà tempo di rifarsi, è vero; il suo processo di crescita subirà tuttavia un rallentamento. In questa stagione avrebbe potuto salire un ulteriore gradino, da molto forte sarebbe potuto diventare fortissimo. Gli toccherà invece sudare e soffrire per recuperare il tempo perso e tornare ancor più completo e determinante».

Parliamo della Juventus.
«Già così, con Chiesa, stava vivendo una stagione particolare. Già così era fuori dalla lotta per lo scudetto e correva “solo” per un piazzamento tra la terza e la quinta posizione; correva “solo” per la qualificazione alla prossima Champions League. Non si può dire che fossero sicuri di arrivare tra le prime quattro squadre della classifica, credo però che i bianconeri potessero agevolmente occupare un posto alle spalle delle due milanesi. Ora invece cambia tutto: Napoli e Atalanta tornano infatti a essere favoriti. Diciamo che, adesso, la qualificazione all’Europa che conta a Torino è diventata una speranza, quasi un sogno. Giocando senza un elemento tanto imprevedibile, capace di accelerazioni così violente, bravo a “vedere” la porta, senza insomma quello che è probabilmente il miglior calciatore in rosa... per Bonucci e soci sarà molto più complicato ottenere risultati positivi».

E l’Italia?
«Anche per gli azzurri questo infortunio è un disastro. Credo che Roberto Mancini abbia dormito poco la scorsa notte, e non certo per colpa della luna. Federico era infatti da considerare come uno dei punti di forza della selezione».

Il Mondiale è ancora lontano…
«C'è un piccolo particolare da considerare: al Mondiale l’Italia non è ancora certa di andare. Di mezzo ci sono i playoff primaverili. Di mezzo c'è una possibile finale in casa del Portogallo».

Nelle qualificazioni l’Italia si è buttata via nel girone vinto dalla Svizzera. Dopo la vittoria all’Europeo, a parte a Basilea, ha firmato prestazioni solo modeste e si è messa nei guai. Avrebbe insomma potuto già essere tranquilla. Chi è causa del suo mal…
«Gli azzurri si sono un po’ seduti dopo il successo continentale e hanno pagato questa cosa a caro prezzo. Poi ci si è messo Jorginho che - fortuna nostra - implacabile con il Chelsea, nelle sfide alla Svizzera ha sbagliato due rigori su due. Fosse riuscita a esprimersi a un buon livello, ora l'Italia non avrebbe problemi. Con la qualificazione ancora tutta da conquistare, invece, l'assenza di Chiesa può rivelarsi pensantissima».

Mancini dovrà ripensare l’atteggiamento tattico della squadra?
«Qualcosa potrebbe rivederlo, anche se attaccanti esterni buoni ne ha. Il problema dell’Italia, al momento, riguarda la prima punta. Se non c’è Immobile, che pur criticato sa segnare con continuità, chi può giocare? Ci sarà un motivo se per le convocazioni stanno pensando addirittura a João Pedro. Ci sarà un motivo se guardano, per esempio, a Scamacca, buono ma forse solo in prospettiva. Il grande guaio degli azzurri è che la strada verso il Mondiale passa dalla trasferta in Portogallo, in casa di Cristiano Ronaldo. Sarà durissima».

Lusitani favoriti?
«Secondo me, seppur di poco, erano favoriti anche prima. Ora, tenendo conto del fatto che, appunto, potranno esibirsi davanti ai loro tifosi e quindi esaltarsi, faccio fatica a vederli battuti. Enorme fatica. Per come si sono messe le cose, potremmo dover vivere nuovamente un Mondiale senza l’Italia. Sarebbe un gran peccato».

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