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SUPER LEAGUE«Ha ragione Renzetti, ora conta la testa»

26.02.21 - 08:00
Il ticinese Vittorio Bevilacqua: «Bisogna lasciar lavorare Jacobacci, che vede la squadra tutti i giorni».
V.B.
«Ha ragione Renzetti, ora conta la testa»
Il ticinese Vittorio Bevilacqua: «Bisogna lasciar lavorare Jacobacci, che vede la squadra tutti i giorni».
«L’assenza di Maric sta pesando come un macigno: il momento-no è iniziato da quando lui è fuori. Non credo sia un caso».
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LUGANO - Un punto in tre gare, nessuna vittoria nelle ultime sei. Dopo una prima parte di stagione al di sopra delle aspettative, il Lugano ha rallentato la sua corsa conoscendo il primo momento di difficoltà del campionato 2020/21. 

Per forza di cose ora i bianconeri - in campo domenica a Losanna - devono guardare anche a ciò che accade alle spalle: il nono posto, sinonimo di spareggio contro la seconda di Challenge League, dista soltanto cinque punti. Va comunque sottolineato come Sabbatini e compagni siano a sole due lunghezze anche dalla zona europea.

Ma, alla luce delle ultime uscite, a Cornaredo c’è da preoccuparsi? Secondo Vittorio Bevilacqua no... «Non sono preoccupato - le parole dell'ex allenatore tra le altre dello Stade Nyonnais - Contrariamente a ciò che accadeva in passato, anche Angelo Renzetti ha difeso a spada tratta staff tecnico e giocatori. Sono pienamente d’accordo con lui, adesso è soltanto una questione di testa. Il giudizio sul Lugano non può cambiare per tre-quattro risultati un po’ così». 

A cosa bisogna attribuire il momento di difficoltà dei ticinesi?
«Vedo che spesso a Jacobacci viene chiesto del modulo. Ma posso assicurare che non c’entra niente. L’allenatore vede i giocatori tutti i giorni e alla fine è giusto che segua le sue idee. Un coach decide come scendere in campo in base agli elementi che ha a disposizione. Conta l’approccio alla partita, non i moduli. Inoltre sono dell’avviso che quest'anno le incertezze abbiano complicato e non poco il compito delle squadre. Se togliamo lo Young Boys, la Super League è equilibratissima e tutti hanno passato il loro momento no».

Un allenatore cosa deve fare in questi casi?
«Bisogna tenere la testa tranquilla. Dall’esterno mi sembra che Jacobacci abbia in mano lo spogliatoio, lo vedo sempre molto attivo in panchina. Piuttosto mi sembra che l’assenza di Maric stia pesando come un macigno: il momento-no è iniziato da quando lui è fuori. Non credo sia un caso, è un giocatore che ha dato al Lugano certi equilibri e privarsene si sta rivelando pesante. Ziegler? Sono curioso di vederlo, la sua esperienza potrà tornare utile. Ma forse al Lugano serviva qualcosa in più davanti...». 

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