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SUPER LEAGUE«Porte chiuse? Era nell'aria e dobbiamo accettarlo. Ci sono anche altri problemi, un peccato originale...»

28.10.20 - 21:40
Michele Campana, dg del Lugano, si è soffermato sulle quarantene già imposte a molti club e le decisioni del CF
TiPress/archivio
«Porte chiuse? Era nell'aria e dobbiamo accettarlo. Ci sono anche altri problemi, un peccato originale...»
Michele Campana, dg del Lugano, si è soffermato sulle quarantene già imposte a molti club e le decisioni del CF
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LUGANO - Si va avanti, ma senza pubblico e con ulteriori ed enormi effetti negativi sulla situazione finanziaria - già precaria - dei club. Con l’onda Covid che ha nuovamente travolto tutto e tutti, anche il mondo dello sport non fa eccezione. L'irrigidimento delle misure anti pandemia - comunicate oggi dal Consiglio federale - danno un nuovo duro colpo ai club, che per la maggior parte si aspettavano questo scenario.

«La notizia era nell’aria, sarebbe un po’ ingenuo dire il contrario - interviene Michele Campana, dg del Lugano - A livello di dati, in Svizzera, la situazione è completamente sfuggita di mano. Quella odierna è l’ennesima mazzata, ma dobbiamo accettarla. A mio avviso, per noi, ora ci sono anche altri grossi problemi da affrontare…».

Quali? 
«C’è un peccato originale. Ai piani alti non è stato trovato un protocollo decente per gestire i casi di positività nei club. Se per un caso si finisce tutti in quarantena, allora davvero diventa impossibile andare avanti».

Anche nell’hockey la situazione fa riflettere. Si parlava di 12 giocatori più un portiere per poter giocare, ma le quarantene - imposte anche ai giocatori negativi ai tamponi - cancellano di fatto le chance di scendere in pista.
«È urgentissimo che a livello di Ufficio Federale della sanità pubblica si decida qualcosa e si stabilisca un piano per i campionati di massima divisione. Altrimenti cosa facciamo...? - si chiede il dirigente - Noi siamo a rischio quarantena, idem il Servette. Questo weekend si gioca una partita su 5?».

Il dg bianconero non usa giri di parole e aggiunge.
«Nell’hockey dopo 28 giorni siamo in una situazione ridicola, con squadre che hanno giocato 4 partite e altre 10. Ci sono enormi difficoltà economiche e ora si torna a porte chiuse. Chiediamo almeno chiarezza e di non essere proprio gettati nelle sabbie mobili».

Il calcio andrà comunque avanti?
«Si continuerà, ma di questo passo il ritmo è scandito dalle quarantene. Noi potremmo anche decidere di fermarci e andare a Berna a chiedere una soluzione. Se no chiudiamo e si perdono tanti posti di lavoro».

La SFL ha già preso posizione: ora sono fondamentali degli aiuti rapidi e concreti ai club.
«Sono davvero indispensabili. Servono aiuti prima di Natale, altrimenti tante società rischiano il fallimento. Poco ma sicuro».

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COMMENTI
 

Boh! 3 anni fa su tio
...presidente: la mascherina!

pillola rossa 3 anni fa su tio
Bella foto, ahahah...
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