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L'OSPITE«Abascal? Con due sconfitte credibilità azzerata»

18.04.18 - 11:00
Sion e GC: la stagione del Lugano è a un bivio. Arno Rossini: «Vallesani favoriti. Il bel gioco, il bel calcio... lasciamoli da parte: i bianconeri devono "fare legna"»
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«Abascal? Con due sconfitte credibilità azzerata»
Sion e GC: la stagione del Lugano è a un bivio. Arno Rossini: «Vallesani favoriti. Il bel gioco, il bel calcio... lasciamoli da parte: i bianconeri devono "fare legna"»
CALCIO: Risultati e classifiche

SION - Non sarà decisiva; nella volata salvezza una partita come Sion-Lugano potrebbe tuttavia avere un gran peso. Potrebbe, nuovamente, mischiare le carte in tavola, spedendo in orbita una squadra e al tappeto l'altra. Divise da un solo punto in classifica (32 per i ticinesi, 31 per i vallesani), in realtà le due compagini stanno vivendo un momento completamente diverso. Grazie anche ai dieci punti raccolti nelle ultime cinque uscite la truppa di mister Jacobacci ha riagganciato il treno che corre verso la salvezza. E viaggia con il pieno di entusiasmo. Con appena un solo punto messo insieme in sette partite, i bianconeri hanno invece il morale sotto ai tacchi. In più c'è stato il cambio di allenatore. In più il match per loro è in trasferta...

«La situazione è davvero, davvero, complicata per il Lugano - ha sottolineato Arno Rossini - questa sera, anche sabato contro il Grasshopper, i ticinesi si giocano molto».

Al Tourbillon non sarà facile.
«Per nulla. Si troveranno di fronte un rivale che sta benissimo, che si è rilanciato e che... semplicemente è forte».

Quanto è cambiato il Sion da quando, a febbraio, pareva destinato alla retrocessione?
«La rosa ha grande qualità. È bastato farla gestire e guidare da un allenatore vero ed ecco che i risultati sono tornati».

Magia Jacobacci?
«Per nulla, il mister ha fatto solo cose semplici: ha creato la giusta mentalità nello spogliatoio, ha portato tranquillità, ha dato una precisa idea tattica alla squadra».

Detto così sembra facilissimo.
«Non lo è, certo, ma se riesci a far lavorare bene i tuoi ragazzi poi le qualità vengono a galla. E il Sion non valeva certo l'ultimo posto della graduatoria».

Più o meno nello stesso periodo in cui i vallesani si crucciavano, il Lugano guardava all'Europa. Due mesi dopo ha una paura matta di retrocedere.
«Tra il confronto del Tourbillon e quello del Letzigrund, contro il GC, sabato, i bianconeri si giocano un pezzo di salvezza. Sono due sfide fondamentali. Se arrivassero due sconfitte sarebbe davvero dura».

La matematica non condannerebbe i ticinesi.
«A livello mentale però, raccogliere un solo punto in tre scontri diretti sarebbe una bella botta».

Abascal si troverebbe a fronteggiare la prima crisi.
«Il mister vedrebbe azzerata la sua credibilità. Immediatamente. Se non hai esperienza, non hai un curriculum "riconosciuto" dai giocatori e il tuo lavoro produce tre risultati negativi... lo spogliatoio smette di seguirti. Ho vissuto situazioni simili, lo so. C'è da augurarsi che questo non accada».

La prima recita in bianconero del tecnico è stata sfortunata.
«Contro il Thun si sono buttati via due punti. Inutile negarlo. Il vantaggio iniziale avrebbe dovuto favorire tranquillità e gioco. Invece io ho visto pochino di entrambi. E poi i cambi... nell'ultima mezzora la squadra ha arretrato troppo il baricentro, quando invece avrebbe dovuto provare a chiudere i conti».

Sostituzioni obbligate?
«Mariani io l'avrei tenuto in campo. Uno così, con quelle qualità, anche se non brillantissimo e forse da "ricostruire" mentalmente, non lo levi mai. Poi, certo, devi catechizzarlo, chiedendogli di fare le due fasi del gioco, però togliendolo levi iniziative e pericolosità ai tuoi. E favorisci la crescita avversaria».

Come andrà a finire al Tourbillon?
«Il Sion è il grande favorito. Per tre motivi. Il primo: ha il morale alle stelle grazie agli ultimi due successi. Il secondo: avrà dalla sua uno stadio pieno e caldissimo. E il pubblico vallesano si fa sentire, sa spingere la squadra».

Il terzo?
«Constantin è tornato allo stadio. È in tribuna, passa negli spogliatoi... la sua presenza pesa eccome. I giocatori avranno uno stimolo in più».

Tenuto conto di ciò, della situazione, il Lugano come deve comportarsi: giocare a viso aperto rimanendo propositivo o puntare al punticino?
«Il bel gioco, il bel calcio... lasciamoli da parte. Ora serve fare legna. Serve entrare in campo e "picchiare" gli avversari pensando esclusivamente al risultato. Inutile fare gli ipocriti: quel che conta adesso è solo fare punti».

Non è il credo di Abascal.
«Il mister è la più grossa scommessa fatta da Renzetti da quando è presidente. La speranza è che anche questa, alla fine, possa rivelarsi vincente. Un Lugano retrocesso? Speriamo non accada: sarebbe un disastro per tutto il calcio ticinese».

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