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Il mister bianconero ha voltato pagina dopo la sconfitta in Coppa Svizzera e lanciato la nuova sfida al GC: «Vogliamo i tre punti»
LUGANO - Il Lugano riuscirà a digerire in fretta la beffarda sconfitta ai rigori subita giovedì sera in Coppa? Per avere la risposta dovremo aspettare domenica, quando al Letzigrund andrà in scena la "rivincita" tra gli stessi bianconeri e il GC.
Reduci dalla battuta d'arresto, in campionato - anch'essa beffarda - contro la capolista YB, i ticinesi dovranno battersi per riuscire a incamerare punti pesantissimi in ottica salvezza. La lotta per sfuggire alla retrocessione, infatti, è accesa più che mai. Dal Losanna sesto al Lucerna ultimo ci sono la miseria di cinque punti.
Nella consueta conferenza stampa che precede la sfida del weekend Pier Tami è dapprima tornato a parlare della sfortunata partita di Coppa, raccontando delle emozioni vissute dallo spogliatoio. «Non so come si sentano mentalmente i miei giocatori. Ieri la delusione era tanta. In campo i ragazzi hanno fatto quello che dovevano, hanno giocato con l'intensità giusta. Ora però pensiamo ad andare a Zurigo; vedremo se in casa loro le Cavallette cercheranno di fare qualcosa in più, se ci saranno così maggiori spazi per noi».
Ti aspetti un GC diverso? «Non so come giocheranno i nostri avversari. Noi dovremo cercare di scardinare il loro sistema difensivo, che è ottimo. Hanno delle qualità individuali notevoli».
Cosa dirai ai ragazzi? «Di continuare per la strada intrapresa. Anch'io sono dell'avviso che non si vincono le partite grazie solo alla fortuna. Però se non fai gol non vinci. Contro queste squadre l'importante è non subire».
Due parole su Da Costa, tornato in Coppa a difendere la porta: «Da Costa avevo deciso di tenerlo fuori perchè lo vedevo un po' a disagio».
Cambiamenti a Zurigo? «A livello di formazione qualcosa sarà diverso. A Zurigo vogliamo assolutamente i tre punti. Per ottenerli, però, dovremo rischiare qualcosa».
Due parole sul rigorista della squadra: «Il nostro rigorista è Sabbatini e resterà lui malgrado l'errore di ieri. Io, personalmente, non credo all'allenamento dei rigori».
Chiusura su Gerndt, opaco nelle ultime partite: «È lui il primo ad essere deluso, vuole invertire questo suo momento negativo».
