Djokovic pianta le tende nel giardino di Federer
Novak Djokovic? Più forte di tutto e di tutti.
LONDRA - Cresciuto con il passare dei giorni e bravo a mascherare le pecche del suo gioco, battendo 4-6, 6-3, 6-4, 7-6(3) Nick Kyrgios, Novak Djokovic si è confermato padrone a Wimbledon.
Al termine di un torneo cominciato tra mille dubbi e portato avanti con prestazioni quasi normali (per lui, non per gli avversari), Nole ha ritrovato quel sorriso che gli mancava da tempo, quel sorriso che qualche partita storta e, soprattutto, qualche decisione stortissima, gli avevano levato.
L’ultima volta che il serbo numero tre delle classifiche mondiali si era mostrato tanto sereno e felice era stata… a Wimbledon. La stagione scorsa. Già perché quello che per anni è stato il giardino di Roger Federer sembra ora essere diventato un possedimento del 35enne. Uno che riesce sempre e comunque a dividere, che non sta simpatico a molti (e nemmeno vuole esserlo), che ama nuotare contro corrente… ma che prima di tutto sa come si vince. Roger da Basilea a Londra ha esultato otto volte, cinque consecutivamente tra il 2003 e il 2007 e poi nel 2009, 2012 e 2017. Novak da Belgrado non è però lontano. Nella capitale inglese ha collezionato sette gioie e di queste le ultime quattro una dietro l’altra (2011, 2014, 2015 e dal 2018 al 2022). E a proposito di Federer… nella classifica dei plurivincitori di Slam comanda Rafa Nadal, salito a 22 dopo aver conquistato gli ultimi Australian Open e Roland Garros. Nole lo ha però avvicinato, planando a quota 21, uno più di “the Swiss Maestro”. Pubblicamente i big three, lo ripetono sempre, non danno troppo peso a tale graduatoria. In privato però, ne siamo certi, poter staccare un rivale è sicuramente qualcosa di gustoso. Come gustoso è stato, per Djokovic, dimostrare di essere più forte di - quasi immune a - sfortune e rivali. Nadal e Berrettini, gli avversari più pericolosi della vigilia, sono stati costretti ad alzare bandiera bianca strada facendo (l’italiano, a dire il vero, il cammino non lo ha neppure cominciato). Zverev si è sfasciato a Parigi e Wimbledon lo ha visto in tv. Sinner, Kyrgios e gli altri, infine, non hanno saputo raggiungere il suo livello e, nonostante qualche guizzo e qualche speranza, alla lunga si sono dovuti inchinare. Come ha fatto Kate Middleton. E, a parte la regina e qualche altro nobile familiare, soprattutto ai tempi delle prime uscite con il suo William, la duchessa di Cambridge non è tenuta a chinare il capo davanti a molti…