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MELBOURNEVittima, colpevole o… Spartaco? La strana Australia di Djokovic

10.01.22 - 22:00
Tutti per Djokovic? No, tutti per avere visibilità
keystone-sda.ch / STF (Darko Vojinovic)
Vittima, colpevole o… Spartaco? La strana Australia di Djokovic
Tutti per Djokovic? No, tutti per avere visibilità
Djokovic e quel carro dei vincitori sul quale salire.
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MELBOURNE - Australia contro Djokovic. Non è sport: è un misto tra regole - da applicare o interpretare - e populismo. È un carro sul quale molti stanno aspettando il momento giusto per salire. 

Da qualche giorno l’Australia non è “dall’altra parte del mondo”, è diventata “il centro del mondo”, per chi si interessa di tennis e anche per chi di racchetta e palline non sa nulla. Da quel giorno l’isola-continente è, a seconda dei punti di vista, il terribile Stato che sta vessando uno degli sportivi più conosciuti a livello planetario o il Paese dove non si fanno distinzioni, dove la legge è uguale per tutti.  

Il malinteso

L’incredibile trambusto è ufficialmente cominciato il 5 gennaio, quando Novak Djokovic è atterrato a Melbourne. E lì è stato fermato. Perché? Da sempre un convinto no-vax, il serbo aveva un’unica via per entrare in Australia: ottenere un’esenzione medica che gli permettesse di schivare l’obbligo vaccinale imposto dal Governo federale a quanti vogliono accedere al Paese. Dopo mesi di trattative, tale documento il 34enne di Belgrado lo ha ottenuto grazie all’interessamento di Tennis Australia (gli organizzatori degli Australian Open) e delle autorità dello Stato di Victoria (dove il torneo si svolgerà). Tutto bene? Per nulla. L’esenzione e il visto a essa collegato non sono infatti stati riconosciuti dall’Australian Border Force - le “guardie di confine” - che rispondono esclusivamente al Governo federale. Confusi? È un po’ come - per semplificare - se una società privata e il Consiglio di Stato a Bellinzona avessero garantito a un soggetto terzo un documento vitale che Berna invece non avrebbe mai sottoscritto. 

A caccia di visibilità

Da qui l’impasse iniziale che, sempre pubblicizzatissima, è velocemente diventato un caso diplomatico. In principio stupefatto per lo stop e probabilmente anche “vittima” - è stato fermato e interrogato in aeroporto per otto ore e poi è stato trasferito in un modesto hotel in attesa del processo - Djokovic è in seguito rapidamente diventato attore principale di una tragicommedia. In questa hanno, a turno, preso parte le massime autorità e la folta comunità “locale” della Serbia, indignate per il trattamento riservato al loro figlio prediletto, e i vertici dei governi statali e federale australiani, pronti a bisticciare sulle rispettive competenze. Non solo. Siccome su Melbourne sono state puntate le telecamere di mezzo mondo, in cerca di briciole di visibilità si sono aggiunti pure i difensori dei diritti di quei rifugiati che per qualche giorno hanno avuto Nole come compagno di albergo e gli immancabili no-vax.

Soluzione o quasi

Tra minacce e proclami, con Novak che dalla sua stessa famiglia è stato paragonato a Spartaco e a Dio, la querelle è continuata fino alla sentenza del Tribunale di Melbourne. Fino a quando il giudice Anthony Kelly ha dichiarato irragionevole il blocco del visto, rimettendo in libertà il serbo. Questo perché il fatto di essere stato contagiato e guarito dal coronavirus negli ultimi sei mesi (è risultato positivo il 16 dicembre ma nei giorni seguenti ha presenziato a diversi eventi pubblici, altra macchia sull’immagine del campione perfetto) ha, secondo il togato, dato diritto a Djokovic di chiedere l’esenzione. 

Punto? No. Quello lo metterà il Ministero per l’immigrazione guidato da Alex Hawke, chiamato a stabilire in via definitiva se un’infezione pregressa è un motivo sufficiente per ottenere l’esenzione e quindi avere la garanzia della permanenza in Australia. Vi sembra sport? No, è solo un pretesto per tentare di far valere le proprie ragioni. È solo un modo, sfruttando la luce di riflettori, per guadagnare consensi. 

*****
Un profeta che, liberato, è pronto a fare nuovi miracoli o un individuo poco attento alla salute altrui: subito dopo l’“assoluzione” da parte del Tribunale di Melbourne (e in attesa delle parole del Governo australiano), trattando l’argomento-Djokovic il mondo social si è spaccato. E non in una metà perfetta. Sportivi? Pochi.

Una minoranza, rappresentata soprattutto dagli allergici al vaccino, ha esultato e incensato un Paese dove “esiste ancora la giustizia con la G maiuscola”. La maggioranza ha invece evitato di commentare la sentenza, soffermandosi piuttosto sui giri “da positivo e senza mascherina” fatti dal serbo da metà dicembre in avanti. Solo polemiche sterili? Nella conferenza stampa del trionfo, quella nella quale hanno dichiarato «È la sua più grande vittoria», interrogati sulla questione, papà e fratello di Nole hanno accuratamente evitato di rispondere…

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COMMENTI
 

uriah heep 2 anni fa su tio
Un no vax, egoista verso gli altri , devono farlo tornare in Serbia , non merita altra considerazione! Ho la sensazione però che i suoi soldi e l’interesse dell’organizzazione di far partecipare il no. 1 al mondo al torneo, probabilmente lo faranno giocare ! Comunque come persona , si è reso ancora di più antipatico, prepotente , presuntuoso …. Non sa rendersi umile…. Tutta la sua famiglia e il suo staff è come lui , arrogante e non centra se è un numero 1 o 200! È un comportamento arrogante , non gliene frega nulla , di nessuno, del prossimo ! Solo la sua fama di vincere gli interessa , sopra ogni cosa ! Non potrei mai essere tifoso di una persona simile !!😩😩

ISO 37001 2 anni fa su tio
Bravo! Da antipatico e fanatico religioso, con questa storia si è trasformato in eroe di fronte alle intransigenti ed esaltate autorità australiane. Se qui qualcuno facesse lo stesso con lo stramaledetto Berset, sarebbe il mio idolo...

nisba 2 anni fa su tio
Nole mi sta antipatico e lo ritengo arrogante, presuntuoso, cafone e poco sportivo, ma non sta facendo altro che i propri interessi, ma chi non lo farebbe? non dovremmo accanirci contro di lui, ma essere in favore della giustizia senza lasciarci coinvolgere in steriloiu polemiche politiche e anti-immigratorie

Tato50 2 anni fa su tio
Io farei un Blog unico perché ogni giorno ci sono novità; gioca, non gioca, viene espulso, non viene espulso, l'Albergo non è a 5 stesse (e qualcuno tira in ballo le condizioni di vita degli asilanti, per stare in tema), ha detto bugie ecc. ecc. Aspettiamo la decisione di quello che potrà smentire i tribunali e poi ci guarderemo le partite che potrà partecipare e il tifo del pubblico nei suoi confronti ;-(

Busca 2 anni fa su tio
Una pagliacciata sia da parte del clan serbo sia da parte degli organizzatori del torneo australiano. Se Djokovic aveva contratto il virus ed era in seguito guarito, perché non dirlo subito e aspettare quasi 10 giorni per uscire allo scoperto. Sembra una frottola bella e buona.

marco17 2 anni fa su tio
Anche tirare in ballo senza ragione alcuna Bellinzona e Berna è un modo per darsi visibilità. Buffonate!

Aljoski 2 anni fa su tio
Gelosia Bruta Malattia

Coerenza 2 anni fa su tio
Giornalai

REBEL 78 2 anni fa su tio
Rosicate 😀😀😀....

danva 2 anni fa su tio
Chi sono questi?….

nisba 2 anni fa su tio
trattiamo l'argomento solo dal punto di vista amministrativo/doganale e non sportivo e tanto meno poloitico: Nole si metta in regola con le leggi australiane e se i documenti sono validi, entri in Australia. Soprattutto non trattiamo il tennista né da eroe né da da vittima, non esaltiamolo o non odiamolo

seo56 2 anni fa su tio
Ma basta dare visibilità a quell’ignorante e al suo squallido clan.

Scherpa61 2 anni fa su tio
Una vergogna

CV 2 anni fa su tio
Risposta a Scherpa61
Si può sapere cosa significa quello che scrivete chi si deve vergognare? Nole? Non penso Se fosse Federer al posto di Nole avrete scritto le stesse cose? Non penso Ma non è che vi rode che uno che si chiama Djokovic e d'avanti a tutti? Avete odiato e sputato su Nadal per anni ma oggi lo osannate sperando che può vincere contro Djokovic. E avete coraggio di parlare di coerenza.

rexlex 2 anni fa su tio
buffoni
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