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SKICROSS«Ma tu sei Fanny?», la Smith si prende in giro: «Gareggiare con il casco aiuta»

03.12.19 - 09:54
Divertente e divertita, la 27enne è pronta a una nuova stagione. «Mi piace conoscere nuove culture. Fossi stata una tennista, la mia faccia sarebbe stata molto più riconoscibile»
Keystone (foto d'archivio)
«Ma tu sei Fanny?», la Smith si prende in giro: «Gareggiare con il casco aiuta»
Divertente e divertita, la 27enne è pronta a una nuova stagione. «Mi piace conoscere nuove culture. Fossi stata una tennista, la mia faccia sarebbe stata molto più riconoscibile»
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AIGLE - Spinta da un'energia infinita e sorretta da un'allegria contagiosa, Fanny Smith è pronta a incantare ancora. È pronta ad affrontare la stagione che sta per cominciare. Non fatevi però ingannare dal suo sorriso solare: la 27enne non è solo una ragazza divertita, è pure – e soprattutto - un'atleta agguerrita. Chiedete, per conferma, a Sandra Näslund, che l'anno passato è stata costretta a cederle la Coppa del Mondo di skicross. Chiedete a tutte quelle rivali che, infilzate a ripetizione, contro di lei hanno dovuto alzare bandiera bianca. La vodese è una che sogna in grande e lavora duro per provare a concretizzare i suoi sogni. Una prova? Da campionessa in carica, gli ultimi mesi li ha passati... sgobbando.

«La scorsa stagione si è chiusa a fine marzo – ci ha raccontato proprio Fanny – Da allora tempo per fermarmi, per rilassarmi, ne ho avuto poco. Solo a maggio, dopo aver testato il materiale per quest'anno e gli incontri con gli sponsor, ho potuto un po' staccare la spina. Ho potuto riposare testa e corpo. In quelle settimane ho fatto i bagagli e mi sono messa in viaggio. Lo faccio spesso quando ne ho la possibilità, mi piace scoprire e conoscere nuove culture e modi di essere. Da giugno però ho immediatamente ripreso con l'allenamento, con la preparazione fisica. Non mi sono fermata un attimo fino a oggi».

In questi mesi ci sarà però pure stato spazio per la Fanny donna, oltre che per la Fanny atleta.
«Certo. Ho passato il mio tempo con amici e famiglia. Con le persone per me importanti, insomma. Durante l'inverno ho poche occasioni per stare con loro, quindi mi rifaccio in off-season. La parte bella del mio lavoro è che, da primavera in avanti, posso allenarmi ovunque: non ho bisogno di strutture particolari. Questo mi dà la possibilità di stare molto in giro. Per esempio sono andata a trovare un'amica in Corsica. Poi ho fatto lo stesso con un'altra in Polonia. E mentre ero con loro, ogni giorno dedicavo comunque del tempo agli allenamenti».

Girare il mondo da atleta professionista è un problema?
«Mah, il fatto che gareggio con un casco mi aiuta molto – ha aggiunto ridendo la Smith – fossi stata una tennista la mia faccia sarebbe di certo stata molto più riconoscibile. Diciamo che, in generale, posso muovermi con tranquillità. A volte capita che qualcuno mi riconosca e si faccia avanti. Altre volte succede che altri capiscano che sono io solo dopo una chiacchierata...».

Ed è piacevole?
«Quando qualche incerto si sbilancia, e mi chiede “ma tu sei la Smith?”, io solitamente domando se per lui è un bene o un male. Solo dopo rispondo. Scherzi a parte, sì certo, è piacevole. Anche perché con me i tifosi non sono mai invadenti e, anzi, sono sempre molto carini».

Nel 2017/18 la Näslund ti ha battuto in Coppa del Mondo. Lo scorso autunno eri quindi motivatissima. Ora invece sei la campionessa in carica...
«E sono ancora più agguerrita. Otto mesi prima delle Olimpiadi di Pyeongchang (nelle quali ha colto un bronzo, ndr) c'è stato un grande cambiamento nel mio team, con la mia integrazione in Swiss Ski. Questo ha portato tante novità e ha reso il mio lavoro meno ripetitivo. E i risultati dello scorso inverno sono stati grandiosi. Ora provo a essere motivata e a farmi trovare pronta per le grandi sfide che mi attendono con le ragazze là fuori».

Questo è un anno di passaggio (niente mondiali o Olimpiadi). Le motivazioni sono le stesse rispetto alle stagioni nelle quali, invece, queste manifestazioni ci sono?
«Mi piace competere. Amo l'intensità. Voglio raggiungere i miei obiettivi. E l'obiettivo è sempre quello di vincere. In fondo tutti i sacrifici dell'estate sono stati fatti proprio per essere competitiva nei prossimi mesi. Certo, i Mondiali sono importanti. Certo, le Olimpiadi di Tokyo (nel 2022) sono il mio grande traguardo. Ma è per arrivare davanti alle mie avversarie in ogni gara a cui partecipo che lavoro sodo».

Vincere la coppa di freestyle è un obiettivo realistico o il traguardo massimo è la coppa di skicross?
«Ci sono così tante discipline che danno punti...».

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