Daniil Medvedev ha svelato un curioso retroscena riguardante la sua infanzia: «Non potevo più vederlo vincere»
LONDRA (GB) - Dopo aver superato il primo turno del Queen's contro Verdasco (6-2, 6-4), Daniil Medvedev si è espresso in merito ai "Big Three", ovvero Rafael Nadal, Roger Federer e Novak Djokovic, che continuano a dominare la classifica ATP, a discapito dei nuovi talenti emergenti.
«Penso che la ragione principale della loro permanenza ai massimi livelli sia dovuta al progresso della medicina e della fisioterapia», ha analizzato il russo a "Metro UK". «In passato ogni tennista terminava la propria carriera a 30 anni poiché non era più in grado di camminare. Adesso invece Federer può tenere cinque set a 37 anni sulla terra battuta ed essere pronto due giorni dopo. Prima non era possibile, ma adesso si e grazie alla loro esperienza sono ancora davanti a noi».
Domenica il greco Stefanos Tsitsipas aveva dichiarato che trova alquanto noioso il dominio incontrastato dei "Big Three", così Medvedev è andato anche più lontano: «Quando avevo dieci anni, odiavo Roger Federer, non potevo più vederlo vincere. Già dal primo turno tifavo per i suoi avversari. Esattamente come nel calcio, quando il Barcellona vinceva sempre...».