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PORZAPararsi dietro la democrazia dei numeri per nascondere le proprie «vergogne»

15.04.21 - 17:17
Movimento civico Insieme per Porza
Ti Press (archivio)
Pararsi dietro la democrazia dei numeri per nascondere le proprie «vergogne»
Movimento civico Insieme per Porza

PORZA - «Paraculo»: usato comunemente e in senso figurato – come fatto dalla capogruppo IPP nel Consiglio comunale del 12 aprile 2021 – si riferisce a «chi sa abilmente e con disinvoltura volgere a proprio favore una situazione o fare comunque il proprio interesse». Nel linguaggio giovanile può essere usato in funzione aggettivale in espressioni del tipo «discorsi paraculi» – esattamente come fatto dalla capogruppo IPP per definire interpellanze e interrogazioni utilizzate ad arte nel Comune di Porza per versare elargizioni a pioggia travestite da incentivi.

Nella fattispecie, l’epiteto era riferito a un’interpellanza PLR a seguito della quale il Municipio di Porza, a maggioranza assoluta liberale, aveva emanato in zona elezioni 2020 un’ordinanza sui «sussidi» che chiedeva lo stanziamento di 150'000 franchi per «restituire» a tutti i residenti del Comune – senza alcun distinguo – 100 franchi di tasse a chiunque avesse presentato un abbonamento in palestra o a una qualche altra attività sportiva. Dietro ricorso della capogruppo IPP dinanzi al Consiglio di Stato, il Municipio aveva dovuto ritirare alla fine l’ordinanza in questione perché priva di base legale e promettere di emanare un regolamento strutturato sui sussidi e gli incentivi in ambito ecologico – regolamento allestito successivamente in tutta fretta non tenendo però conto e cercando di affossare in ogni modo una mozione in tal senso presentata nel frattempo da IPP.

Ma veniamo ora alla questione della collegialità che sarebbe stata «clamorosamente infranta» dal Municipale IPP. Cos’ha fatto in sostanza il nostro Municipale? Al termine di una tirata gratuita e piena di informazioni distorte e in parte ingiuriose nei confronti del nostro gruppo da parte del capogruppo PLR Paolo Vismara, ha semplicemente rivelato le vere intenzioni della famosa ordinanza del Municipio: cioè restituire imposte (pagate evidentemente in maniera non commisurata ai servizi forniti dal Comune) – senza abbassare il moltiplicatore d’imposta, ma dando un contentino pre-elettorale a tutti. Altro che incentivi a favore dell’ambiente e del benessere della popolazione di Porza!

Secondo il Ratti (cfr. Eros Ratti, Il Comune, vol. II, pag. 1073 e ssg.), tuttora considerato la massima fonte dottrinale in materia di politica comunale, che cita a sua volta un’affermata tesi giurisprudenziale, «l’obbligo del riguardo e del riserbo da parte dei membri dell’esecutivo […] non può prevalere sul diritto di critica e di esternazione pubblica della propria opinione che sono garantiti dalla costituzione». Nei casi che rivestono aspetti di interesse pubblico generale quale quello su cui si è espresso il Municipale IPP, è dunque data la possibilità ai Municipali di portare a conoscenza della cittadinanza le deliberazioni prese dal Municipio purché nel limite, sempre secondo la citata giurisprudenza, del «divieto di non recare offesa» – che non c’è stata.

Cosa può esserci, ci chiediamo, dietro tanto accanimento nei confronti di IPP? Noi ce lo spieghiamo solo in questo modo: con la paura che un movimento minoritario (così lo definiscono loro) come il nostro possa conquistare alle prossime elezioni il cuore della gente di Porza con la sua politica fattiva, propositiva e partecipativa.

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