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ti.mammeSmartphone: meglio dopo i 14 anni

05.06.23 - 07:30
Difficile ma non impossibile educare i più giovani all’uso limitato dei device elettronici
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Smartphone: meglio dopo i 14 anni
Difficile ma non impossibile educare i più giovani all’uso limitato dei device elettronici

Tradotto il suo nome significa «telefono intelligente» e, grazie al sistema operativo che lo caratterizza, riesce a funzionare come un piccolo computer consentendo di navigare in internet oltre che fare foto, video, messaggiare e, ovviamente, telefonare. Per questo lo smartphone è diventato una sorta di appendice umana senza la quale si finisce per sentirsi incompleti e limitati. È talmente tanto abituale il suo utilizzo che lo si tollera sempre più facilmente anche da parte di bambini e adolescenti, sebbene secondo gli esperti sia l’atteggiamento più errato. Così come per il motorino, in realtà, anche per smartphone e tablet bisognerebbe individuare l’età giusta per concederli ai propri figli perché il fatto che sappiano utilizzarli agevolmente non significa che ne debbano fare un uso personale. Che significa in pratica? Significa che per evitare il rischio dipendenza che può derivare da tutti i device, psicologi ed educatori affermano che sarebbe preferibile vietarne l’uso (e l’inevitabile abuso) agli under 14. 

Il limite di età non è indicato a caso, bensì in modo opportuno, per evitare le conseguenze negative specifiche del periodo di crescita salvaguardato. Quali sono i rischi che corrono bambini e preadolescenti usando lo smartphone prima dell’età suggerita? L’utilizzo di device elettronici riduce la probabilità di successo scolastico perché non consente di allenare facoltà specifiche, come quella di concentrazione, e riducono le competenze empatiche poiché la visione delle che ricavano attraverso lo schermo, risulta normalizzata facendo perdere la sensibilità verso gli eventi, dai più tragici ai più piacevoli. Inoltre l’uso di smartphone e tablet prima dei 14 anni ha pesanti ripercussioni sullo stato di salute dei giovanissimi alterando la qualità del loro sonno e generando problemi di stabilità emotiva, oltre a favorire la comparsa di disturbi della vista. Qualche problema si riscontra anche sulla sicurezza personale dei giovanissimi che vengono assillati da canoni estetici fuorvianti a causa dei quali finiscono per non apprezzarsi, mentre subiscono una diseducazione sessuale alimentata da canoni e valori scadenti. 

La strategia migliore, quindi, è quella di evitare la fonte di pericolo senza rinunciare agli effetti positivi che l’uso di apparecchi digitali consente, a cominciare dalla rapidità di informazione. Eliminato lo smartphone personale per gli under 14, si potrà consentire loro di utilizzare quello di mamma e papà sempre sotto il controllo degli adulti per evitare l’eccesso e i modi scorretti. Per evitare che i figli educati all’uso consapevole e controllato dei device elettronici possano sentirsi diversi dai propri coetanei, torna utile allearsi con gli altri genitori per rendere questa scelta educativa controcorrente più diffusa e meno emarginante. Quello che deve imperare è il principio di non ovvietà: avere lo smartphone prima dei 14 anni non è una necessità o un diritto scontato. Per supportare questo percorso educativo, sarà utile anche offrire esperienze dal vivo che in questa fase evolutiva aiutano a mostrare quello che è possibile fare abbandonando la pigrizia e l’isolamento ai quali relega il mondo virtuale.

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