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TI.MAMMEAsma pediatrica: perché è difficile riconoscerla

29.12.22 - 07:30
I sintomi possono essere confusi, ma la cura può anche favorire la remissione della malattia
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Asma pediatrica: perché è difficile riconoscerla
I sintomi possono essere confusi, ma la cura può anche favorire la remissione della malattia

L’asma è una malattia cronica causata dall’infiammazione dei bronchi che rispondono esageratamente agli stimoli provocati dal contatto con specifiche sostanze, come fumo o pollini. I sintomi dell’asma più tipici sono il respiro sibilante e la tosse, eventualmente associati ad una infezione respiratoria come la bronchite, ma spesso non vengono associati alla diagnosi della malattia e sono curati con farmaci sedativi della tosse o antibiotici. Questo comportamento, oltre a non risolvere il problema nella sua manifestazione, ritarda la diagnosi corretta e tempestiva, soprattutto nei bambini. Riconoscere la malattia, invece, è fondamentale per intervenire con le cure adeguate che permettono di controllare i sintomi, mentre tutta la famiglia del piccolo paziente deve essere preparata alla gestione della malattia. L’asma infantile è simile a quella degli adulti ed oltre l’80% dei piccoli pazienti, anche prima dei 3 anni, sviluppa una sensibilità verso qualsiasi allergene che in età scolare può predisporre alla malattia vera e propria.

Esistono fattori che predispongono all’insorgenza dell’asma? L’ereditarietà, con genitore o fratello allergici, aumenta il rischio di sviluppare la malattia, così come la nascita pretermine e l’esposizione ad allergeni come fumo, acari della polvere, pelo di animali ed ovviamente i pollini. Vietato, però, vivere in un costante clima di ansia per il timore che il proprio pargolo si ritrovi a contatto con un allergene. È, infatti, sicuramente utile evitare il fumo in linea generale, ma come suggeriscono i pediatri non è altrettanto utile ingaggiare una lotta a suon di strategie anti-asma perché sono improduttive. Via libera, quindi, all’inserimento all’asilo ed al contatto con gli altri pupetti perché non sono comportamenti che incidono sulla possibilità di sviluppare la malattia. Riscontrati i sintomi sospetti, mamma e papà dovranno provvedere a consultare il medico di riferimento per ottenere la diagnosi effettiva dopo la valutazione della storia familiare ed alcuni esami come la spirometria, la prima valutazione della funzionalità polmonare del piccolo paziente.

Per diagnosticare definitivamente l’asma serviranno alcuni accorgimenti nella vita quotidiana come l’individuazione e, almeno, la riduzione dei fattori di rischio, preparazione al riconoscimento di crisi e peggioramenti. Il piccolo con problemi di asma, imparando via via a riconoscere ciò che può provocargli fastidi e le terapie da seguire per star bene, può condurre una vita normalissima sempre con la giusta attenzione. Crescendo l’asma pediatrica non svanisce e la sua persistenza durante l’adolescenza può essere facilitata da sinusite, obesità e sviluppo sessuale precoce, mentre le cure risultano a volte difficoltose perché il paziente adolescente, già alle prese con i cambiamenti legati all’età, tende ad evitare il controllo medico rischiando di pregiudicare l’efficacia delle cure. Ribadita la necessità per i genitori di prestare attenzione ai sintomi tipici dell’asma, quali tosse e respiro sibilante, ma anche difficoltà durante il sonno, nei propri bambini, rimane una buona notizia, comunque, visto che diagnosticare e curare tempestivamente e adeguatamente la malattia nei bambini può favorirne la remissione.

TMT (ti.mamme team)
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