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ti.mammeNiente paura! Come salvare i bambini dalle ansie dell’età

28.09.22 - 08:00
e abbandono sono tra i principali timori dei piccoli. Che fare?
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Niente paura! Come salvare i bambini dalle ansie dell’età
e abbandono sono tra i principali timori dei piccoli. Che fare?

 Buio, mostri, dottori, sono tante le cose che possono spaventare i piccoli. Nonostante provare paura sia del tutto naturale e in alcuni casi è persino salutare, può però alla lunga, disturbare la tranquillità, soprattutto dei bambini. La paura è quell'istinto primordiale che ci permette di essere prudenti, evitando conseguenze anche gravi. 
 A seconda dell’età, i bambini vivranno diversi timori che, se affrontati e superati in modo adeguato con il supporto delle figure di riferimento, consentiranno di conquistare maggiore sicurezza. Che siano quelle per i rumori forti e improvvisi (già dalla nascita), degli estranei (intorno a 9 mesi), della separazione da mamma e papà (da 1 a 3 anni), del buio e dei mostri (tra i 3 e i 5 anni), delle malattie e dei ladri (tra i 6 e i 12 anni), o quelle legate all’adolescenza, come i cambiamenti fisici e il giudizio altrui, o derivanti da traumi pregressi, come la paura dei cani dopo esser stato morso, le paure vanno affrontate seriamente. Vietato criticare o sminuire le sensazioni dei bambini che, al contrario, esternando i propri timori hanno bisogno di ricevere comprensione e sostegno. Invitare a non essere spaventati o, peggio, a "non fare i fifoni", non aiuta i piccoli ma anzi, fa nascere in loro la convinzione di avere un problema e di essere sbagliati. Il compito dei genitori, o degli adulti di riferimento, è quello d'immedesimarsi, provando a ragionare come fa il piccolo, così da portare l’origine della paura su un piano conosciuto che gli permetterà di controllarla al meglio.
Sono tanti i modi in cui possiamo far passare l'angoscia ai bambini più timorosi: raccontare una favola in cui l'eroe coraggioso sconfigge le proprie paure, trovare dei giochi che permettano al bambino di esprimere le proprie emozioni, oppure farlo semplicemente sfogare attraverso un disegno, che è sempre il canale comunicativo più spontaneo utilizzato dai piccoli per esternare i propri sentimenti. Le angosce che li affliggono devono essere riconosciute per essere superate e non dovranno mai diventare un termine di paragone con altri bambini. Anche essere un esempio di positività è utile. Mostrarsi troppo angosciati o timorosi agli occhi dei piccoli, amplifica la loro percezione di pericolo e se non si affronta subito il problema a lungo andare le paure dei genitori vengono interiorizzate. Ma cosa fare se il tempo e il dialogo non bastano a risolvere la situazione? Se una determinata paura dovesse persistere nonostante l’avanzare dell’età, o dovesse essere eccessivamente angosciante per il bambino, sarà necessario consultare uno specialista che potrà analizzare la situazione e affrontarla nel modo più utile.

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