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ti.mammeHobby per scelta: motivazione vs obbligo

07.08.21 - 08:00
Le costrizioni sono controproducenti e i più giovani devono poter scegliere cosa fare con passione
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Hobby per scelta: motivazione vs obbligo
Le costrizioni sono controproducenti e i più giovani devono poter scegliere cosa fare con passione

C’è una sorta di pensiero dominante nella filosofia dei genitori ed è quello che esclude categoricamente l’ozio dalla vita dei propri figli. In effetti vedere ragazzini perennemente davanti al monitor di un computer o smanettare su uno smartphone è triste e si pensa che sarebbe preferibile saperli impegnati a giocare all’aria aperta o in attività più interessanti, come sport e hobbies formativi. Il rischio, però, è quello di esagerare dimenticando che anche annoiarsi è un diritto dei piccoli. Costringere i propri figli ad avere degli interessi, infatti, non è educativo e non aiuta la loro autostima, relegandoli a fare qualcosa che in realtà non li appassiona. Quindi, invece dell’obbligo a fare sport o a partecipare alle riunioni scout, sarebbe meglio ricorrere alla motivazione. Che poi serve in tutti gli ambiti della vita! La base della motivazione che un genitore usa con i propri figli si fonda su un accordo costruttivo che prevede dei principi di partenza che stimolano la responsabilità.

Con un’organizzazione condivisa si raggiungono anche obiettivi come la gestione del tempo che aiuta bambini e adolescenti ad organizzarsi, per poter fare più cose per bene. Aiutando i figli a riconoscere la propria intelligenza e le proprie capacità, inoltre, li si abitua alla fiducia nella possibilità di raggiungere degli obiettivi senza essere divorati dall’ansia. Per i genitori, però, è fondamentale ricordarsi di ascoltare i propri pargoli. Dopo aver individuato eventuali loro punti di forza (voce intonata, abilità sportive, estro creativo, passione per la cucina) bisogna capire se e quanto siano entusiasmati da essi: perché potrebbero diventare eccellenti violinisti se gli si imponesse di studiare musica, ma non essere felici di farlo. Una cosa è spronare un ragazzino a migliorarsi in qualcosa che gli riesce naturalmente facile, un’altra cosa è costringerlo a farlo. In sintesi: è bene che bambini e adolescenti abbiano uno o più hobby, che si dedichino ad attività formative che possano aiutarli a crescere meglio, ma è importante che tutto questo rientri in una loro scelta e, comunque, nella loro volontà.

 

TMT (ti.mamme team)

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