Cerca e trova immobili

Ti.MAMMENadia Comaneci, l'atleta del 10 perfetto

02.11.19 - 08:43
Sofferenza e coraggio della famosa ginnasta, costretta alla fame per gli obiettivi sportivi
Nadia Comaneci, l'atleta del 10 perfetto
Sofferenza e coraggio della famosa ginnasta, costretta alla fame per gli obiettivi sportivi

«La ginnastica era il mio lasciapassare per i sogni»: una frase semplice che racchiude la complicata realtà di una vita di record e successi, ma anche sacrifici ed umiliazioni. A pronunciarla è stata Nadežda Comaneci, più nota come Nadia, la ginnasta del 10 perfetto. Il suo nome significa «speranza» e rappresenta, forse, il filo conduttore della sua esistenza che l'ha incoronata regina della ginnastica, ma anche icona di un regime che l'ha insignita del titolo di «eroe del lavoro socialista».

Chi è Nadežda Comaneci? Nadia, nata il 12 novembre 1961 ad Onesti, nella Moldavia romena, è un’atleta di grande talento che nel 1976 segna la storia alle Olimpiadi di Montreal. È il 18 luglio e sul tabellone delle votazioni, al termine della prova alle parallele asimmetriche di quella ragazzina esile, compare il numero 1. Perplessità, stupore e malcontento serpeggiano tra tutti quelli che hanno ammirato dal vivo o in televisione, la performance perfetta della giovanissima atleta, ma la spiegazione a quel numero è tanto semplice quanto meravigliosa:  i computer sono programmati per registrare votazioni fino al 9,99 poiché il 10 non è previsto, il 10 è la perfezione, difficile da raggiungere. Ed invece Nadia aveva meritato quel voto diventando la ragazzina d'oro del suo Paese, oltre che la meraviglia del mondo sportivo, la più giovane atleta di ogni tempo a vincere un titolo olimpico e, per questo, titolare del record di precocità che nessuno potrà mai superare, vista la revisione dei regolamenti che ha alzato a 16 anni l’età minima per la partecipazione alle gare di ginnastica. La campionessa minuta.

Dietro l'immagine sfolgorante dei successi, però, c'è un mondo si sofferenza e privazioni che, in un certo senso, ha segnato la strada verso quei trionfi. Tanta severità e molte regole scandiscono la crescita umana e sportiva di Nadia Comaneci guidata da Bela Karolyi, il bravo e severo allenatore che plasma la naturale bravura dell'atleta con metodi rigorosi che si sommano ai limiti imposti dalla dittatura di Ceaușescu, che relega il suo popolo alla povertà. Nadia deve mantenere la sua figura minuta, priva di rotondità per questo le è razionata drasticamente anche l'acqua da bere. Il suo corpo è imprigionato nelle misure di una fisicità che la rende leggera e perfettamente allenata per compiere esercizi sempre perfetti. La ribellione non basta ed anche l'insubordinazione a quelle costrizioni ed all'umiliazione di essere forzatamente l'amante del terzogenito di Ceaușescu, viene ripresa e zittita.

Avrebbe voluto scappare da tutto la giovane Nadia e, così, ingrassa, mangiando senza freni, e tenta il suicidio ingerendo candeggina, ma si salva, il regime nasconde ogni avvenimento e la riprogramma per tornare ad essere l'atleta perfetta che sventola la bandiera rumena sotto gli occhi ammirati del mondo. Il crollo dei regimi comunisti, che condanna anche Ceaușescu e sua moglie, distrugge quella gabbia dorata nella quale viveva l'atleta perfetta che, aiutata da un amico, scappa negli Stati Uniti dove chiede l'asilo politico. Inizia qui la sua nuova vita senza catene invisibili e la prima evidente trasformazione è percepibile ancora una volta nel suo corpo: il metro e 50 di altezza, abituato ad un peso di 40 chili scarsi, diventa meno spigoloso e le forme toniche e sinuose sono più evidenti. È ancora il corpo che parla ed esprime sensazioni e sentimenti nuovi, propri di una vita differente che ha sostituito le privazioni con le conquiste e le umiliazioni con le gratificazioni. Nadia Comaneci è oggi una donna, moglie, madre ed imprenditrice di successo e finalmente sorride. Quando era l'atleta del 10 perfetto rinunciava anche ai sorrisi dicendo che avrebbero potuto sbilanciarla durante un esercizio, rispecchiava un'immagine voluta dal regime per essere adeguata a rappresentare la grandezza del Paese.

Oggi, invece, è ancora un condensato di talento e forza di volontà, ma è anche padrona di un equilibrio personale tutto nuovo e riesce persino a sorridere, all'ombra rassicurante di un'esistenza forgiata con la disciplina di quelle regole che riconosce, comunque, importanti e basilari. Perché, in effetti, una vita senza regole si rivela solo un'accozzaglia di azioni senza futuro.

 


TMT (ti.mamme team)

Seguici anche su Facebook e Instagram

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.