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LEANDRO DE ANGELIS8 miliardi all'estero, ogni anno. Ora basta!

26.05.23 - 10:41
Leandro De Angelis, Membro direzione PVLT.
Leandro De Angelis
8 miliardi all'estero, ogni anno. Ora basta!
Leandro De Angelis, Membro direzione PVLT.

Quelli del titolo di questo articolo non sono certo i tipici toni da Verde Liberale. Tuttavia, alla luce della campagna vergognosa che è stata messa in piedi contro la “Legge sul clima e l’innovazione” sulla quale voteremo il 18 giugno, è necessario rispondere a tono.

La campagna dei contrari è carica di bugie, in primo luogo quella secondo la quale la Legge ci renderebbe tutti più poveri. In realtà, è esatto il contrario. L’UDC scrive che per raggiungere l’obbiettivo della neutralità climatica i costi dell’elettricità aumenteranno di 6600 CHF l’anno a persona e cita uno studio del Prof. Züttel, un ricercatore del Poli di Zurigo. Peccato che, come riporta anche la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), i risultati dello studio siano stati completamente distorti dall’UDC.

Le cifre si riferiscono al caso ipotetico in cui la Svizzera decidesse di rinunciare al commercio di elettricità e di produrre tutta l’energia (non solo l’elettricità!) della quale ha bisogno internamente. Chiaramente, nulla di tutto ciò è previsto dalla Legge sulla quale votiamo in giugno. Come scrive sempre la NZZ, uno studio dell’Associazione delle aziende elettriche svizzere (AES) giunge al contrario alla conclusione che un sistema energetico clima-neutrale risulterebbe costoso quanto o addirittura meno di quello attuale.

La seconda menzogna, che è implicita, è che il sistema energetico odierno sarebbe economicamente vantaggioso, quando in realtà i costi sono altissimi. Non ce ne rendiamo conto perché ci siamo abituati, ma ogni anno spendiamo 8 miliardi per importare energie fossili, mentre le polveri fini generate dalla loro combustione causano danni alla salute che dalla Confederazione sono stati stimati a 7 miliardi all’anno. Con un graduale passaggio a fonti energetiche locali (sole, vento, geotermia), questi costi diminuiranno. La transizione necessiterà di investimenti, ma il bello dei pannelli fotovoltaici, delle pale eoliche e delle termopompe è che una volta installate hanno costi di manutenzione bassissimi e per decenni continuano a produrre energia gratuitamente, mentre per le energie fossili ogni anno bisogna riaprire il borsellino. Questi investimenti avranno ricadute positive sul mercato del lavoro e permetteranno di tenere nel paese i miliardi che oggi vanno all’estero, creando un circolo virtuoso.

Gli incentivi per la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento e quelli alle aziende attive nella ricerca contribuiranno ad aumentare l’efficienza energetica e a rafforzare la posizione dell’industria nelle energie verdi. Anche qui, i ritorni per i cittadini non possono che essere positivi. Per riassumere: il 18 giugno, chi guarda ai soldi farà meglio a votare “sì” alla Legge clima. E questo anche senza considerare i pericoli legati al cambiamento climatico, la responsabilità che abbiamo in quanto paese industrializzato e i vantaggi a livello di sicurezza legati all’aumento della produzione indigena.

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