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DIEGO PASSERAPer la scuola e la formazione

05.03.23 - 17:30
Diego Passera, Candidato al Gran Consiglio
Diego Passera
Per la scuola e la formazione
Diego Passera, Candidato al Gran Consiglio

Marzo 2023, a un mese dalle elezioni cantonali, i temi sul tavolo sono molteplici.

Seguendo le ricerche fatte da Credit Suisse, i timori degli svizzeri sono principalmente i seguenti:


- Ambiente 39%
- Avs e Previdenza 37%
- Aumento costi Energia 25%
- Relazioni con l’Europa 25%  
- Inflazione 24%
- Casse Malati 24%

Tutti i timori citati hanno un comune denominatore: I SOLDI.

Potremmo ora perderci in un ginepraio di parole relative al capitalismo, alla distribuzione della ricchezza e quant’altro ma sarebbero temi di cui discutere per anni senza riuscire a ottenere nulla di concreto.
Ho già imparato durante le esperienze politiche al mio attivo, che la politica ha i suoi tempi.
Proprio per questo mi sono prefisso di cercare di essere il più concreto possibile, rivedendo alcuni dei progetti già iniziati, e ancora in sospeso per qualche dettaglio, e cercare di portarli avanti facendo in modo che vengano aggiornati, corretti e distribuiti agli utenti finali.

È ora di agire!
Fra questi ve n’è uno in particolare che mi tocca: i giovani.
Parliamo sempre dei giovani pensando al nostro futuro, ma spesso dimentichiamo di parlare del loro.
Questo significa innanzitutto tornare a dar loro una visione positiva del mondo, dopo gli anni del Covid dal quale essi sono stati fortemente colpiti emotivamente, seguiti poi da un anno in cui si vive una guerra non molto lontana dal nostro paese, dobbiamo sentirci in dovere di far qualcosa per i nostri ragazzi.
La scuola della quale tanto si è parlato in questi ultimi tempi, dalla volontà di eliminare i livelli al desiderio di anticipare l’insegnamento del tedesco in prima media, ma soprattutto un accompagnamento al loro futuro professionale.
Una volta alcuni papà portavano il figlio dall’amico garagista o impresario e dopo aver lavorato 2 mesi, e incassati anche i primi soldini, il figlio credeva fosse il suo lavoro e così, dopo aver terminato le scuole medie, i ragazzi intraprendevano un apprendistato.
Nell’era del digitale e delle nuove professioni ancora parzialmente sconosciute (nel frattempo l’elenco ne conta ca. 150 in Ticino), dobbiamo innanzitutto dar loro i mezzi per aiutarli a capire cosa fare del loro futuro. Questo lo possiamo fare attraverso l’informazione e attraverso un diverso approccio culturale all’apprendistato.

Negli ultimi anni abbiamo creato tanto, la città dei mestieri, il progetto Millestrade, abbiamo dotato gli istituti scolastici di orientatori, ma se chiediamo a studenti di 4a media cosa vogliono fare da grandi, troppi non hanno ancora nessuna idea e quindi la maggior parte continua a studiare intraprendendo scuole superiori. Fare l’apprendista non è più un’opzione ambita dai ragazzi, soprattutto perché i genitori sembrano pensare che una laurea sia comunque necessaria (trappola dell’accademizzazione, già citata da Rudolph Strahm mister prezzi e dep. Socialista dell’assemblea Federale) anche se poi i loro figli vi restano fino a 30 anni per riuscire a ottenerla, oppure lasceranno il cammino accademico poiché nel frattempo, maturati, arrivano alla conclusione che quella non sarà la loro strada.
Se su questo punto di natura culturale, non possiamo agire, sull’informazione ai giovani invece si.
Viviamo nell’era dell’informazione, ma spesso quelle importanti non si trovano o si fatica a trovarle.

Facciamo quindi in modo che vi sia:

- Maggior presenza degli orientatori nelle scuole sin dalla prima media
- Lavoro di avvicinamento svolto in classe con un programma studiato affinché i ragazzi possano capire che il lavoro che andranno a fare implica anche delle conoscenze e delle attitudini specifiche e non solo desideri

- Continua proposta con giornate test (più di una) proprio per capire la differenza fra le varie attività:

    • Inserimento di stage obbligatori in terza/quarta media per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro
    • Coinvolgimento delle aziende in attività tematiche delle scuole e presentazione di professioni
    • Insegnare a trovare tutte le informazioni necessarie a una comprensione autodidatta
    • Anticipazione e presentazione di quelle che saranno le professioni del futuro, ad esempio legate alla transizione ecologica e tecnologica legata al metaverso.

I nostri giovani vivono in un’era digitale e spesso troppo virtuale, è nostro compito e dovere aiutarli a trovare il loro percorso in modo costruttivo accompagnandoli e offrendo loro gli strumenti e l’aiuto necessari per poterlo fare.
Qualcosa si sta già facendo, ma si può fare di più! 

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