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LELIA GUSCIOMobility pricing: l’auto sarà ormai un lusso per ricchi?

04.03.23 - 17:22
Lelia Guscio, Candidata uscente in Gran Consiglio, Lega dei Ticinesi.
LG
Mobility pricing: l’auto sarà ormai un lusso per ricchi?
Lelia Guscio, Candidata uscente in Gran Consiglio, Lega dei Ticinesi.

Il pedaggio per accedere ai centri urbani è già realtà in molte grandi città del mondo: Londra, Milano, Stoccolma e altre. In Svizzera sono in corso test di pedaggi per accedere alle città nei cantoni Zugo e Argovia, a Bienne e a Frauenfeld. Presto pure a Ginevra partirà uno studio pilota. Entrare nel centro di Ginevra in auto privata negli orari di punta costerà 2.50.--, mentre negli orari a basso traffico ogni entrata costerà 1.--. A questo si deve aggiungere almeno 5.-- di parcheggio all’ora. Ginevra ha una situazione analoga al Ticino per quanto riguarda la mole di traffico frontaliero e questa tassazione dell’uso delle strade per alcuni è vista come unico modo per obbligare i frontalieri a condividere maggiormente l’auto, alleggerendo così le strade ginevrine.

Il Ticino per ora non ha partecipato a questi studi pilota sulla tariffazione della mobilità privata, che Consiglio Federale e Ustra conducono a macchia di leopardo su tutto il territorio della Confederazione. L’eventualità di questa tassa non piace a molti ticinesi e residenti. Il Ticino è infatti già percepito nella testa dei ticinesi come città-regione diffusa tra i suoi tre principali poli urbani Bellinzona-Locarno-Lugano e le valli discoste. L’auto serve a vivere. Non è un lusso. La gente non capirebbe il perché di una tale tassazione della mobilità interna privata.

Il problema evidente a tutti è che questo ulteriore disgraziato balzello colpirebbe indiscriminatamente anche la popolazione residente, che deve già sopportare i costi del vivere in Svizzera a costi svizzeri in tempi di guerra economica ed esplosione dei costi dell’energia fossile ed elettrica! Inoltre vi sarebbero notevoli spese per munire le città di costosi impianti di videosorveglianza che filmano le targhe delle auto in entrata ai centri urbani e la fastidiosa burocrazia che si creerebbe per la fatturazione dei singoli transiti agli automobilisti. In Ticino negli ultimi decenni si è già fatto molto senza tanto clamore mediatico. Si pensi ai centri urbani di Bellinzona, Ascona, Locarno, Lugano praticamente totalmente pedonalizzati da anni e al contenimento dei posteggi a Lugano e Locarno parallelamente allo sviluppo dei trasporti urbani. Trasporti urbani che fuori dagli orari di punta, spesso girano mezzi vuoti…

Creare nuovi costi e quindi barriere interne alla mobilità privata tra i poli del Cantone creerebbe sicuramente una nuova carovana della libertà, a distanza di 25 anni! Molti ticinesi non esiterebbero infatti a protestare per potere continuare ad entrare gratuitamente nelle proprie città, semplicemente per vivere!!! Intanto stiamo aspettando di capire il destino dell’applicazione della tassa di collegamento, sospeso nelle mani del Tribunale Federale.

Alcuni, esasperati dalle colonne nel Mendrisiotto, pensano addirittura di fare pagare una vignetta anche per l’uso della cantonale, per salvare le strade intasate da 70'000 frontalieri che ogni mattina entrano e ogni sera escono dalle varie frontiere. Questo clima da “guerra tra poveri” che viviamo oggi nella regolazione di occupazione e mobilità transfrontaliera, era ampiamente evitabile se a monte di tutto a Berna non avessero rottamato il valido sistema dei contingenti per manodopera straniera, in base al reale bisogno indigeno. Lo fecero solo per compiacere a Bruxelles.

Siamo sempre in tempo a ripristinarli. Svanirebbero anche molte colonne! Sono il regalo di Natale che il Ticino aspetta invano da anni e meriterebbe per sé stesso. Sono le misure accompagnatorie protezionistiche che Berna ci ha promesso e mai dato.

 

 

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COMMENTI
 

Don Quijote 1 anno fa su tio
Il controllo della plebe c'è sempre stato, il trucco è mettersi dall'altra parte.
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