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GRUPPO NO AL POLUMEPoLuMe: come stanno veramente le cose

24.11.22 - 15:21
Il Gruppo No al PoLuMe
TiPress
PoLuMe: come stanno veramente le cose
Il Gruppo No al PoLuMe

A chi ha ascoltato il dibattito sulla mozione di Ivo Durisch sul congelamento del PoLuMe tenutasi lunedì pomeriggio in Gran Consiglio, non sarà sfuggito che la parola investimento è stata pronunciata più volte. Miliardi che la Confederazione “regala” al Ticino che dovrebbe essere contento di essere al centro dell’attenzione. Ma se essere al centro dell’attenzione vuol dire subire gli effetti di un progetto che non servirà a risolvere i problemi ma anzi ad acuirli, allora è meglio essere dimenticati. Perché è questo che succederà con l’ampliamento della capacità stradale tra Lugano e Mendrisio: all’inizio l’autostrada sarà forse più scorrevole, anche se i colli di bottiglia saranno solo spostati altrove (in particolare alle uscite di Lugano la mattina e di Mendrisio e Chiasso la sera), ma c’è da scommetterci che dopo alcuni anni saremo al punto di partenza perché chi aveva scelto il treno tornerà a salire sulla propria automobile e chi, frenato dalle colonne, aveva deciso di limitare gli spostamenti o di sfruttare ad esempio la possibilità del telelavoro tornerà a spostarsi in auto senza tanti patemi d’animo. Senza scordare i turisti diretti in Italia, che arriveranno più numerosi e veloci nel Mendrisiotto grazie al raddoppio della galleria del Gottardo (al quale proprio il Mendrisiotto si era opposto).

Il Gruppo No al PoLuMe è convinto che un progetto di questa portata non sia da valutare solo dal profilo dei benefici in termini di soldi per aziende e progettisti: più importanti sono gli effetti negativi che l’aumento di capacità e l’occupazione di altro territorio avranno per la regione. Si tratta in sostanza di un regalo avvelenato per un distretto che già soffre a causa della sua posizione sul corridoio nord-sud. Questo approccio, che considera solo le ripercussioni economiche degli investimenti, lo abbiamo già vissuto negli ultimi settant’anni. A fronte delle grandi sfide sociali e ambientali è finalmente ora di affrontare i problemi della mobilità con altre visioni: le cittadine e i cittadini che vivono lungo la A2, in particolare a sud di Lugano, hanno bisogno ora di interventi volti a migliorare la loro qualità di vita, non nel 2040!

Per tornare alla seduta di Gran consiglio: interessante l’intervento del deputato del Centro quando dice che la fase di costruzione ci obbligherà a trovare soluzioni alternative per diminuire e gestire meglio il traffico privato, visto che i tanti cantieri limiteranno la capacità stradale. Ma abbiamo veramente bisogno di avviare un cantiere faraonico per trovare le soluzioni che ci permettono di gestire la mobilità in crisi? Il Gruppo No al PoLuMe pensa che sia adesso il momento di implementare tutte quelle misure che, assieme al potenziamento del trasporto pubblico avvenuto negli ultimi anni, possono essere la soluzione al congestionamento dell’autostrada tra Mendrisio e Lugano. Perché il trasporto pubblico con il tempo, se non gli si fa concorrenza spietata costruendo nuove strade (come ben evidenziato dalla relatrice di minoranza), raccoglierà sempre più utenti che lasceranno a casa la loro automobile. Anche la condivisione dell’auto deve essere maggiormente incentivata perché due persone per automobile, invece di una, significa il dimezzamento del traffico. Inoltre, il cambiamento delle nostre abitudini, pensando ad esempio al telelavoro, renderanno tanti spostamenti inutili.

Qualche altro intervento lascia per altro perplessi: il rappresentante della Lega ha addirittura parlato di “emozioni di cuore e di pancia” e affermato che l’autostrada è quotidianamente paralizzata non solo negli orari di punta ma spesso durante tutta la giornata, cosa per altro non vera, ma se così fosse, la corsia dinamica sarebbe aperta tutto il giorno?E che dire del relatore di maggioranza che considera il trasporto pubblico solo un palliativo? E che afferma senza essere sfiorato dal minimo dubbio che il progetto “darà sollievo al traffico”. Ma se la terza corsia, a meno che ci stiano prendendo in giro, finisce a Mendrisio, dove andranno a finire le auto che la sera, “grazie” al PoLuMe arriveranno più rapidamente a Mendrisio e a Chiasso? Staranno in colonna in attesa di uscire sulle cantonali o di dirigersi verso Stabio.

Il Gruppo No al PoLuMe è profondamente deluso dalla superficialità e leggerezza con cui la maggioranza dei deputati sostiene il Progetto PoLuMe e rassicura le cittadine e i cittadini del distretto che continuerà a battersi contro questo inutile spreco di soldi e risorse. Nei prossimi mesi sarà sviluppata ulteriormente la collaborazione con le altre regioni toccate da progetti simili, dove anche le istituzioni si esprimono criticamente (Municipio di Berna, Consiglio comunale di San Gallo), e si affinerà l’idea, che ha già raggiunto un buon livello di maturazione, del lancio di un Referendum federale contro questi progetti di ampliamenti della rete autostradale.

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