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L'OSPITENuclei da rivitalizzare

29.05.22 - 12:07
Aron Piezzi, deputato del PLR
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Nuclei da rivitalizzare
Aron Piezzi, deputato del PLR

Un paio di mesi fa il divulgatore scientifico italiano Luca Mercalli ha animato una conferenza ad Aurigeno, promossa dall’Antenna Vallemaggia. Oltre a evidenziare i rischi del riscaldamento climatico, ha descritto la sua esperienza di ristrutturazione di un edificio in un villaggio montano in Alta Val di Susa, luogo, ora, in alternanza con la città, in cui Mercalli vive e lavora grazie alle nuove tecnologie. I temi affrontati quella sera, presentati nel suo libro “Salire in montagna”, sono un esempio concreto di ritorno alla montagna, favorito anche dalla pandemia.

Per fare ciò, naturalmente, ognuno deve fare la sua parte; enti pubblici in primis, chiamati ad anticipare i tempi e agire con lungimiranza. Il pregio urbanistico, architettonico e storico dei nuclei è elevato e, sebbene costituiscano spesso una somma di proprietà private, assumono un rilevante valore per la comunità e il paesaggio costruito. Sappiamo benissimo, per vari motivi, che la loro tutela e valorizzazione, ma pure la dinamica sociale e abitativa, sono a rischio. Questi preziosi spazi non possono cadere in rovina: il danno sarebbe irreversibile, perciò inaccettabile.

Proprio nelle scorse settimane il Parlamento ticinese ha discusso una mia iniziativa, inoltrata nel 2020 a nome del PLR, che propone di introdurre incentivi finanziari per la rivitalizzazione dei nuclei tradizionali dei Comuni ticinesi. Praticamente all’unanimità il Gran Consiglio ha accolto l’atto parlamentare, decidendo di integrare il tema dell’iniziativa ai lavori di approfondimento sviluppatisi a seguito di una mozione dai contenuti simili, approvata dal Parlamento già nel 2019. La decisione è saggia e razionale; l’essenziale, tuttavia, è che alle parole seguano fatti concreti, senza perdere tempo come ahimè è successo finora.

Impegnarsi concretamente nella rivitalizzazione dei nuclei ticinesi contribuirà a conferire qualità ai villaggi e a rinvigorire la vitalità sociale. Sono variegate le misure che si potrebbero considerare: ad esempio istituire un credito quadro per mirati incentivi finanziari, oppure prevedere agevolazioni fiscali. Ma è altresì importante che, parallelamente, gli enti pubblici investano in quei servizi essenziali che favoriscano poi le ristrutturazioni, come pure si impegnino per limitare la burocrazia, oggi eccessiva. Oltre a rispettare le tipologie architettoniche degli edifici, dovranno essere favorite le nuove tecniche per l’autosufficienza energetica e la sostenibilità ambientale. Ciò permetterà, fatto non trascurabile, di innescare un positivo e virtuoso stimolo per il settore economico dell’edilizia, sia quello più tradizionale e di nicchia, sia quello legato alle innovazioni costruttive.

La speranza, per chi ha a cuore il futuro delle regioni discoste e uno sviluppo dignitoso delle diverse realtà territoriali, è che iniziative simili a quella di Luca Mercalli possano moltiplicarsi, anche grazie a scelte lungimiranti che la politica potrà adottare.

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